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Migliorare la forma fisica riduce notevolmente il rischio di mortalità

Cardiologia Redazione DottNet | 04/08/2008 13:18

Sembra una considerazione ovvia e priva di alcuna novità di rilievo, ma è la conclusione di un importante studio clinico effettuato su circa 15.000 pazienti della Veterans Administration e pubblicato su Circulation una settimana fa.

Si tratta di uno degli studi con maggior numero di partecipanti nel suo genere. L'età media dei partecipanti era di 60 anni ed erano inclusi sia soggetti di razza bianca che di razza nera. Brevemente: è stata correlata la capacità lavorativa al treadmill test con la mortalità al follow up di circa 7 anni. Il lavoro al treadmill veniva quantificato in equivalenti metabolici METS. La capacità lavorativa espressa in METS si è rivelata il fattore prognostico più potente nel predire la mortalità al follow up. Per ogni MET in più di capacità lavorativa si osservava una riduzione del 13% di mortalità al follow up.

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La differenza di mortalità tra il quartile di partecipanti meno abile, con < 5 METS; e quelli con la migliore performance al test era del 70%. Non vi era alcuna differenza tra i pazienti di razza bianca o nera. Questo studio, retrospettivo, ci incita a considerare il vantaggio netto che si può ottenere nel migliorare le capacità fisiche dei nostri pazienti, ma dimostra anche le capacità prognostiche del semplice test da sforzo.

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