Certamente non si tratta di un caso dal 2005, anno di entrata in vigore del divieto di fumare nei luoghi pubblici, il numero di nuovi casi di infarto miocardico si sono ridotti. Il lavoro pubblicato da un gruppo di ricercatori romani guidato dal Dr. Cesaroni ha analizzato la casistica di infarti nella città di Roma tra gli anni tra 2000 e 2004 e dal 2005 in poi nei cittadini romani tra 35 e 84 anni.
Sono stati presi in considerazione anche altre variabili confondenti come l'inquinamento da traffico automobilistico, le epidemie di influenza e la temperatura e sono stati computati i tassi di sindrome coronarica per gruppi di età diversa. Si è osservata una riduzione del rischio relativo di infarto del 11,2% nel gruppo di pazienti tra i 35 ed i 64 anni, del 6,9% nei pazienti tra il 65 e 74 anni, mentre invece non si è osservata differenza di mortalità nel gruppo di pazienti più anziani.
Società scientifiche ed esperti concordano sulla necessità di agire sull’organizzazione e il monitoraggio – anche attraverso i LEA - e sulla comunicazione per un paziente più consapevole
Per colmare questo vuoto, è stato realizzato il Manifesto: “Rischio cardiovascolare residuo: analisi del contesto e delle opzioni terapeutiche, tra innovative strategie di prevenzione e sostenibilità di sistema”
Abbott annuncia la disponibilità in Italia di AVEIR™ DR, il primo sistema di pacemaker bicamerale senza fili al mondo per trattare le persone con un ritmo cardiaco anomalo o più lento del normale. Eseguiti già i primi impianti in Italia
Il documento ha affrontato il tema dell’aderenza terapeutica nei suoi diversi aspetti, sia a livello mondiale che italiano
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