Erano il male dei Paesi sviluppati, un fenomeno legato a doppio filo al reddito pro-capite: più una nazione è ricca, più i suoi piccoli sono allergici. Ma oggi sta diventando una patologia 'globalizzata'. Le allergie non sono più prerogativa dell'Occidente. Soprattutto quella al latte oggi colpisce fino al 2,5% dei bambini, non solo in Europa.
Alle statistiche dei Paesi industrializzati si allineano anche l'Estremo Oriente (Cina in testa), l'Africa e tutta l'area del Maghreb, il Medio Oriente e il Sud America. Un fenomeno che sta allarmando i pediatri di tutto il mondo e, soprattutto, la World allergy organization che ha deciso di riunirsi per affrontare il problema. Obiettivo: fissare linee guida mondiali per un trattamento dell'allergia al latte che raggiunga lo stesso livello di efficacia in tutto il mondo. Il documento è per ora soltanto una bozza. La versione definitiva sarà varata ufficialmente nel febbraio 2010 a Milano, in occasione del Meeting internazionale di allergologia pediatrica. A dare le prime anticipazioni, durante un incontro nel capoluogo lombardo, un team di esperti guidato da Giorgio Walter Canonica, presidente della World allergy organization e Alessandro Fiocchi, direttore dell'Unità operativa di pediatria nella clinica Macedonio Melloni di Milano, che ha coordinato la stesura del documento.
Sin: l’alcol è una sostanza tossica e teratogena in grado di passare sempre la barriera placentare, indipendentemente dall’unità alcolica assunta o dalla frequenza di consumo o dall’epoca gestazionale e raggiunge il feto
Di Mauro: "ogni bimbo è unico e speciale, genitori siano flessibili"
Staiano: "Importante che la comunità e le famiglie siano consapevoli delle sfide che il cambiamento climatico comporta"
Con l'arrivo della stagione estiva e con l'inizio delle tanto sospirate vacanze, la Società Italiana di Pediatria Preventiva e Sociale (Sipps) fornisce una serie di raccomandazioni
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