Dai medici di famiglia arriva un invito a tutelare e potenziare una medicina che faccia della prossimità una chiave strategica della sua stessa efficacia
«Lo sviluppo delle case di comunità è un’ottima notizia, se però questo processo va ad integrare un sistema che supporti, e anzi potenzi, una medicina di prossimità ai cittadini che può essere garantita solo dagli studi dei medici di medicina genare». Queste le parole con le quali Luigi Sparano e Corrado Calamaro (rappresentati territoriali della FIMMG, il più rappresentativo sindacato di medicina generale) commentano il piano per la medicina territoriale descritto dal Presidente della Giunta Regionale della Campania Vincenzo De Luca (nella foto). Dai medici di famiglia arriva dunque un invito a tutelare e potenziare una medicina che faccia della prossimità una chiave strategica della sua stessa efficacia; elemento determinante, come dimostrato dalla pandemia, ma che risulta centrale anche nella gestione delle cronicità.
"In merito alla cosiddetta riforma della medicina territoriale, prima di discutere dello status giuridico del medico di medicina generale, toccherebbe rendere edotta la popolazione sul tipo di assistenza che si vuole offrire"
I medici di famiglia dai 45.203 che erano nel 2013 sono diventati 37.983 nel 2023 (-7.220). In calo anche i pediatri (-999 in 10 anni per un totale nel 2023 di 6.706 unità)
Aodi: “I numeri parlano chiaro: il sistema sanitario italiano è al collasso. Il numero dei medici di medicina generale è in drastica diminuzione e, con esso, la qualità dell’assistenza primaria ai cittadini"
Luigi Sparano (Fimmg Napoli): «Ribellarsi ora o i cittadini resteranno senza assistenza»
"Chiediamo il sostegno del Presidente Mattarella, per richiamare la cittadinanza. Sarebbe paradossale che le organizzazioni sindacali dovessero trovarsi a ragionare su un possibile sciopero contro i cittadini nella veste di pazienti"
"Per molti presidenti di Regione i medici di medicina generale dovrebbero diventare dipendenti del Servizio sanitario nazionale". "Mancano 4500 medici e 10mila infermieri"
Rea (Simg Lazio): “Tra le principali esigenze, è fondamentale l’inserimento di personale infermieristico e amministrativo. Come le farmacie dei servizi ricevono investimenti anche la Medicina Generale può moltiplicare le sue funzioni”
Questo codice, attualmente in vigore, limita fortemente la possibilità di dar seguito a uno sciopero vero ed efficace, ostacolando di fatto qualsiasi iniziativa
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