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L'obesità in gravidanza danneggia i nascituri, studio australiano

Ginecologia Redazione DottNet | 30/03/2022 11:41

La ricerca ha comparato schede mediche di oltre 2500 madri obese che avevano partorito lungo un periodo di cinque anni, regolando i dati secondo fattori demografici come l'età

 Le donne fortemente obese possono ridurre il rischio di complicazioni in gravidanza, come il diabete gestazionale e la gestosi, perdendo peso anche in piccole proporzioni. Lo indica una ricerca australiana, che ha comparato schede mediche di oltre 2500 madri obese che avevano partorito lungo un periodo di cinque anni, regolando i dati secondo fattori demografici come l'età. Mentre studi precedenti hanno mostrato che le donne obese hanno un più alto rischio di complicazioni rispetto a chi rientra in una gamma di peso più bassa, la ricerca guidata dall'endocrinologa Sarah Glastras dell'Università di Sydney calcola il rischio accresciuto per le donne con obesità di classe III o patologica (definita come indice di massa corporea (IMC) di 40 o più, rispetto alle donne di classe I (IMC fra 30 e 34,9).

La ricerca, pubblicata su Frontiers in Endocrinology, mostra che le donne con obesità di classe III hanno un rischio più che doppio di contrarre una gestosi, una condizione caratterizzata da una pressione sanguigna oltremodo alta durante la gravidanza, rispetto alle donne di classe I (6,2% contro il 2,8%). Le donne obese di classe III avevano anche una probabilità più alta di contrarre diabete gestionale (28% per le madri di classe III, contro il 21% in classe I) e di necessitare di un parto cesareo (54% contro 40%). Professor Sarah Glastras si augura che i dati dello studio siano di incoraggiamento alle donne che vivono con l'obesità ad agire per ridurre il proprio peso prima di considerare una gravidanza. "Mettereste a rischio non solo la vostra salute, ma anche quella del nascituro", scrive.

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