Testa: Per le USCA ogni regione si è regolata a modo suo in pieno stile di federalismo sanitario: chi ha deciso per il rinnovo, chi l’ha riorganizzata, chi l’ha definanziata e chi addirittura l’ha chiusa
Angelo Testa, Presidente Nazionale Snami, non ha dubbi: "Mentre è partita la corsa a riempire la stampa di PNRR e su quanto sia importante la medicina del territorio, il primo passo per investire davvero sulla medicina di prossimità è stato decisamente un inciampo. Per le USCA infatti ogni regione si è regolata a modo suo in pieno stile di federalismo sanitario: chi ha deciso per il rinnovo, chi l’ha riorganizzata, chi l’ha definanziata e chi addirittura l’ha chiusa.
Come se non ci fossero ad oggi circa 100.000 nuovi casi Covid-19, 80 decessi ed un milione di positivi quotidiani. Anche se sicuramenti i nuovi casi sono molti di più, perché con i tamponi "fai da te" per la ricerca del SARS Cov-2 sempre più positivi evitano il canale istituzionale di comunicazione."
"Altra considerazione-aggiunge Simona Autunnali, tesoriere nazionale Snami - è che la circolazione estiva di vacanzieri di tutti i continenti sta creando una piena ondata estiva di contagi. L’aumento dei posti letto nelle terapie intensive, il basso livello del rispetto delle misure comportamentali raccomandate, in particolare sia situazioni di assembramento che l’allentamento dell’uso della mascherina, e l’annunciata recrudescenza dei contagi nel post estate, non possono essere ignorati! Non può non essere rinnovato un servizio così essenziale."
"In vista della riforma territoriale, che prenderà corpo prossimamente-conclude Angelo Testa-, le USCA dovranno essere un perfetto esempio di pura domiciliarità per raggiungere il famoso 10% di interventi di prossimità per i cittadini over 65, quasi un embrione ed un progetto pilota delle future UCA.
Noi diciamo che le USCA NON DEVONO CHIUDERE e facciamo il plauso a quelle regioni lungimiranti che hanno optato per il rinnovo del servizio, scelta che giova soprattutto ai numerosi pazienti fragili che spesso abitano in zone già disagiate e che da certezza di salute a tanti cittadini"
Conversano: ‘Attivare logica dell’investimento, notevole ritorno economico e sulla salute dei cittadini’
Si stima una perdita cumulata di 482 miliardi di euro. Una piena implementazione della PMA, come previsto dai LEA, potrebbe invertire il trend generando benefici fiscali fino a 263 miliardi di euro
Lo studio è promosso da Città di Lugano, IBSA Foundation per la ricerca scientifica e l’Istituto di Medicina di Famiglia dell’Università della Svizzera italiana (USI), in collaborazione con il LAC Lugano Arte e Cultura
"Un lavoro di confronto possibile anche grazie all’impegno del ministro Schillaci e del sottosegretario Gemmato. Un cammino impegnativo e di visione, nel quale si è fatto il primo passo"
"Chiediamo il sostegno del Presidente Mattarella, per richiamare la cittadinanza. Sarebbe paradossale che le organizzazioni sindacali dovessero trovarsi a ragionare su un possibile sciopero contro i cittadini nella veste di pazienti"
"Per molti presidenti di Regione i medici di medicina generale dovrebbero diventare dipendenti del Servizio sanitario nazionale". "Mancano 4500 medici e 10mila infermieri"
Rea (Simg Lazio): “Tra le principali esigenze, è fondamentale l’inserimento di personale infermieristico e amministrativo. Come le farmacie dei servizi ricevono investimenti anche la Medicina Generale può moltiplicare le sue funzioni”
Questo codice, attualmente in vigore, limita fortemente la possibilità di dar seguito a uno sciopero vero ed efficace, ostacolando di fatto qualsiasi iniziativa
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