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Gli schizofrenici fanno meno attività fisica nelle strutture residenziali

Psichiatria Redazione DottNet | 24/05/2023 12:11

I primi risultati del progetto Diapason a Brescia, il 9 giugno

In giorni in cui le problematiche relative alla salute mentale hanno purtroppo acquisito ampia visibilità, vengono presentati i risultati del progetto DIAPASON, finanziato dal Ministero della Salute e coordinato dall’IRCCS Fatebenefratelli di Brescia. Questo progetto, al quale hanno preso parte ben 37 servizi di salute mentale in tutta Italia, aveva molteplici obiettivi: innanzitutto studiare, utilizzando anche metodologie digitali per ottenere risposte in tempo reale, come persone sofferenti di un disturbo psicotico utilizzano il proprio tempo e quali sono le attività che svolgono nel corso della giornata in confronto a persone tratte dalla popolazione generale. Inoltre il progetto ha monitorato l’attività fisica ed il ritmo sonno-veglia in questi pazienti, di nuovo messi a confronto con soggetti sani di controllo, utilizzando un’altra tecnologia digitale, rappresentata da un dispositivo indossabile che registra accuratamente questi parametri: è la prima volta che questo è stato fatto in Italia.

Il DIAPASON ha poi analizzato l’alleanza terapeutica tra pazienti ospiti di strutture residenziali e lo staff curante, ed ha preso in esame le prescrizioni di farmaci rapportate all’attività fisica quotidiana: nel complesso, il progetto ha reso possibile una valutazione a 360° della vita quotidiana di persone che soffrono di un disturbo mentale grave, e dei trattamenti che ricevono.
Di tutto ciò si parlerà il 9 giugno a Brescia (Sala Congressi di Confartigianato, via Orzinuovi). «Presenteremo i risultati del DIAPASON: abbiamo ad esempio messo in evidenza che il livello di attività dei pazienti ospitati in strutture residenziali, dove godono di un supporto assistenziale 24 ore su 24, è minore rispetto a pazienti ambulatoriali, che vivono in condizioni di indipendenza, e che per questo motivo pensavamo fossero meno stimolati. Questo risultato, per certi versi inatteso, dovrebbe stimolare un miglioramento dei programmi di trattamento per pazienti ospiti di strutture residenziali". Nel corso del convegno verranno anche presentati, ad oltre 10 anni dal suo inizio, i risultati di un altro grosso studio multicentrico realizzato in Italia nel campo dei disturbi psicotici, il progetto GET-UP, coordinato dalla Prof.ssa Ruggeri dell’Università di Verona. (In allegato, foto dell'Irccs Fatebenefratelli)

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