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Il microbiota ha un filo diretto col cervello e un ruolo chiave per la salute

Microbiota Redazione DottNet | 27/11/2023 15:01

La stabilità del microbiota intestinale sia in grado di influenzare positivamente i processi cerebrali, con effetti che possono interessare la salute mentale e le funzioni cognitive, evidenziano gli esperti

stabilità del microbiota intestinale sia in grado di influenzare positivamente i processi cerebrali, con effetti che possono interessare la salute mentale e le funzioni cognitive, evidenziano gli esperti

Ha un 'filo diretto' col cervello, e un ruolo chiave per la salute. E' il microbiota intestinale, un 'alleato' da proteggere: se il suo equilibrio viene intaccato, infatti, può avere delle conseguenze negative anche in termini di malattie. Ai segreti di questo 'organo invisibile' che abita nel corpo umano è dedicato un focus di esperti del mondo scientifico e accademico. Il microbiota intestinale, l'insieme dei microrganismi effettivi del nostro intestino, è direttamente responsabile del nostro stato di salute, della metabolizzazione di alcuni nutrienti e della produzione di metaboliti, che hanno un effetto positivo anche sull'equilibrio mentale, si spiega in una nota. E' scientificamente dimostrato, infatti, che la stabilità del microbiota intestinale sia in grado di influenzare positivamente i processi cerebrali, con effetti che possono interessare la salute mentale e le funzioni cognitive, evidenziano gli esperti: il microbiota intestinale, attraverso il sistema nervoso intestinale, invia segnali al cervello stimolando la liberazione di ormoni o trasformando i nutrienti in sostanze e vitamine che influenzano il metabolismo ed il sistema immunitario, che a loro volta impattano sulle funzioni cerebrali.

Ad esempio, è stato dimostrato che il 90% della serotonina è sintetizzata nell’intestino.

Ma la comunicazione tra microbiota intestinale e cervello, avvertono gli esperti, può innescarsi anche in senso negativo: le alterazioni della composizione del microbiota intestinale "possono addirittura provocare lo sviluppo o l’aggravamento di varie patologie oncologiche, patologie psichiatriche (depressione, disturbo bipolare, psicosi, schizofrenia, anoressia, ansia e disturbi ossessivo compulsivi) o neurodegenerative, come rivela, ad esempio, uno studio realizzato da ricercatori inglesi e tedeschi, pubblicato su 'Jama Psychiatry'".

Altri studi scientifici hanno dimostrato inoltre che eventi scioccanti, dolorosi o fortemente stressanti possono influire sensibilmente sul microbiota intestinale e sul benessere complessivo della persona, sin dalla fase evolutiva nel grembo materno e dalla nascita, proseguono gli esperti. Ad esempio, il distacco del neonato dalla mamma rappresenta un vero e proprio trauma che può alterare notevolmente il microbiota del piccolo e, di conseguenza, il suo equilibrio sistemico. Infatti, il primo momento in cui veniamo a contatto con i microrganismi è proprio quello del parto, evento che quindi rappresenta il primo importante fattore costituente il microbiota del piccolo.

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