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Aifa, l’impatto ambientale dei farmaci

Aifa Redazione DottNet | 12/01/2024 18:30

Lo scorso novembre, l’AIFA ha ospitato un meeting dedicato alla valutazione dell’impatto ambientale dei farmaci. In ottica One Health, cruciale l’uso prudente e consapevole dei medicinali

L’Agenzia italiana del Farmaco – AIFA, ha ospitato nelle giornate del 16 e 17 novembre scorsi, una riunione informale di esperti europei provenienti da 19 Paesi, sulla valutazione dell’impatto ambientale dei farmaci – Environmental Risk Assessment, ERA – per uso umano non derivati da organismi geneticamente modificati.

I partecipanti si sono confrontati sulle principali novità introdotte dal primo aggiornamento della linea guida sull’Environmental Risk Assessment – ERA, redatta dall’Agenzia Europea per i Medicinali – EMA, nel 2006 e sulle proposte di revisione della normativa farmaceutica europea a 20 anni dalla sua istituzione. Il rafforzamento della valutazione del rischio ambientale – ERA, anche come misura di contrasto al fenomeno dell’antibiotico resistenza rappresenta un elemento importante nell’agenda della strategia farmaceutica per l’Europa lanciata nel 2020 nell’ambito dello European Green Deal, l’insieme di iniziative proposte dalla Commissione Europea finalizzate al raggiungimento della neutralità climatica entro il 2050.

  In un’ottica sempre più One Health, che guarda cioè all’interconnessione tra uomo, animali e ambiente, rientra a pieno titolo anche la valutazione del farmaco come potenziale inquinante, tanto che una delle novità proposte nella revisione della Direttiva quadro sui farmaci è proprio quella di considerare, all’interno dei rischi derivanti dall’uso di un medicinale, anche il problema del rilascio dello stesso nell’ambiente, compresa la resistenza antimicrobica.

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Per quanto le caratteristiche di un farmaco siano essenzialmente definite dalle proprietà del suo principio attivo e dagli eventuali eccipienti, che ne definiscono il profilo di tossicità, la capacità di persistere e di bioaccumularsi nelle diverse matrici ambientali, anche le modalità di impiego da parte di pazienti, operatori e aziende farmaceutiche possono incidere sulla sostenibilità ecologica dei prodotti, senza comprometterne qualità, efficacia e sicurezza. Essenziale è difatti un uso consapevole e prudente dei farmaci – e non soltanto degli antibiotici – per tutelare la salute dell’uomo, degli animali e finanche dell’ecosistema.

Gli esperti hanno sottolineato la necessità di una maggiore e più intensa interazione tra normativa europea sul farmaco e normativa sull’ambiente – tra cui la direttiva quadro sulle acque e la direttiva sul trattamento delle acque reflue urbane –, così da poter analizzare l’impatto ambientale dei medicinali da diversi punti di vista e adottando un approccio globale e integrato.

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