Canali Minisiti ECM

Anziani, il 38% vive solo ed è a rischio di non mangiare bene

Nutrizione Redazione DottNet | 04/11/2024 15:27

Fino al 30% è interessato da qualche forma di malnutrizione

Una quota consistente di anziani in Italia, circa il 38%, vive in solitudine e questo, insieme alle condizioni tipiche dell'età, li pone a maggior rischio di nutrizione inadeguata che può influire sulle condizioni di salute". È l'allarme lanciato da Alessio Molfino, del Dipartimento di Medicina Traslazionale e di Precisione della Sapienza Università di Roma, dal congresso nazionale della Società Italiana di Nutrizione Clinica e Metabolismo (SINuC) appena conclusosi a Genova.  L'Italia è tra i Paesi più vecchi al mondo: gli over 65 sono 14 milioni, più del 20% della popolazione; nel 2050 saranno 20 milioni, il 35%. Mentre gli ultraottantenni, che oggi rappresentano il 7% della popolazione, raddoppieranno entro il 2050 raggiungendo i 9 milioni di unità.

  Gli anziani - ricordano gli esperti SINuC, pur avendo un fabbisogno nutrizionale non troppo dissimile da quello degli adulti, necessitano di diversi accorgimenti, con particolare attenzione all'introito proteico sufficiente a mantenere l'omeostasi muscolare, agli antiossidanti, agli acidi grassi polinsaturi e alle vitamine. Si tratta di un equilibrio delicato, tanto che fino al 30% degli anziani che che vive in casa risulta essere interessato da qualche forma di malnutrizione, quota che aumenta in coloro che vivono in una Rsa per raggiungere un picco tra quelli ricoverati, aggiunge la società scientifica. 
  

Commenti

I Correlati

Rossi: “Il Medico di Medicina Generale può produrre salute. Prevenire le patologie con interventi mirati significa evitare accessi in Pronto Soccorso, ricoveri, rischi di disabilità, con maggiore sostenibilità anche per il SSN”

Aumenta batteri "buoni" nel microbiota, il nostro "secondo cervello"

Il quadro giuridico "lacunoso" dell'Unione europea favorisce la diffusione di slogan e indicazioni poco chiare o addirittura "fuorvianti" che possono metterne a rischio la salute

L'incremento di ansia e depressione tra i più piccoli contribuisce all’aumento dei disturbi gastrointestinali, legati alla complessa interazione tra cervello e intestino. Nuovi approcci terapeutici mirano a migliorare il benessere dei bambini

Ti potrebbero interessare

La correlazione emerge per la prima volta da uno studio condotto presso l'Università della California, a Riverside, e pubblicato sul Journal of Clinical Investigation Insight

I ricercatori del Labanof dell’Università Statale di Milano hanno esaminato due scheletri di donne e dei loro feti, con deformità attribuibili all'osteomalacia, una patologia legata alla fragilità ossea e associata alla carenza di vitamina D

Lo rivela uno studio effettuato su 1771 studenti di 48 scuole elementari pubbliche di Madrid

La pratica potrebbe salvare 820.000 vite l'anno

Ultime News

Tra i premiati presenti i rappresentanti della sanità nazionale e internazionale, professionisti del settore, giornalisti, operatori sanitari, direttori generali e associazioni di categorie

Dal1° gennaio 2025, ai sensi dell’articolo 33 del decreto, partirà una sperimentazione che durerà un anno, in 9 province italiane. Dal 2026 interesserà tutto il Paese

ll paziente, affetto da insufficienza renale cronica in trattamento dialitico da 10 anni, è rientrato a casa dopo 5 giorni di degenza con ottima funzione renale e in eccellenti condizioni generali

Indagine pubblicata su ERJ Open Research