
Per loro rischio più alto di diabete, sovrappeso e obesità
Circa 3,4 milioni di persone in Italia sono in condizione di insicurezza alimentare, moderata o grave. Hanno cioè difficoltà a reperire e assumere cibo di qualità, sicuro e accessibile. In questa fascia della popolazione, sottolinea la Fondazione Diabete e Ricerca, le probabilità di sviluppare il diabete sono da 2 a 3 volte più alte; più frequenti anche sovrappeso e obesità, che interessano rispettivamente il 32% e il 19,9%. Si tratta di "un paradosso solo apparente: in presenza di ristrettezze, la scelta cade su cibi più economici, spesso pronti o ultra-processati e palatabili, dal gusto immediatamente gratificante", spiega Angelo Avogaro (nella foto), presidente della Fondazione Diabete e Ricerca.
Al centro della Giornata Mondiale dell’Alimentazione, l’impegno per politiche coese e il coinvolgimento delle nuove generazioni per nutrire il futuro
La nutrizione può influenzare lo sviluppo dell’epigenoma durante i periodi critici dello sviluppo tramite la modulazione della metilazione del DNA e le modificazioni degli istoni
Gasbarrini: “Il continuo aumento delle malattie infiammatorie e metaboliche durante l’infanzia, dovuto alle modificazioni della flora intestinale, sta creando una situazione mai vista in passato. I numeri sono preoccupanti"
Dal Forum italiano le linee di indirizzo dei 7 tavoli di lavoro con l’obiettivo che queste proposte si traducano in azioni concrete, rafforzando la prevenzione, l’innovazione terapeutica e la qualità della vita
Negli adolescenti la dermatite atopica è associata a un notevole carico psicologico: maggiore vulnerabilità, rabbia, ansia e insicurezza
La campagna promossa da Johnson & Johnson in partnership con APIAFCO – Associazione Psoriasici Italiani Amici della Fondazione Corazza ha l’obiettivo di sensibilizzare la popolazione sulla psoriasi e offrire screening gratuiti
Lo indica lo studio pubblicato sulla rivista Jama Dermatology e condotto presso l'Università di San Francisco su due ampi campioni di individui
L’assunzione del principio attivo Baricitinib, il primo approvato nel 2022 per i pazienti adulti con alopecia areata grave si è dimostrata ancora più efficace sui pazienti curati nella vita reale rispetto a quelli trattati negli studi registrativi
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