Al via la sesta edizione dell’Uronews international meeting promossa dall’equipe di Sisto Perdonà e che richiama a Napoli i massimi esperti da tutto il mondo per confrontarsi sui temi più attuali e innovativi dell’urologia
Quarantasei interventi in due giorni, di cui 26 di live surgery trasmessi in diretta da alcune delle sale operatorie più avanzate dell’Istituto dei tumori di Napoli e 20 pre-registrati. Si inizia giovedì 3 luglio, si finisce il giorno dopo. Il maxi schermo collegato con le sale operatorie nell’aula convegno Romolo Cerra dove si sono dati appuntamento i massimi esperti dell’urologia internazionale chiamati da Sisto Perdonà (nella foto), direttore del Dipartimento di Urologia dell’Irccs partenopeo in occasione della sesta edizione dell’Uronews international meeting.
"Con un format ormai consolidato e una visione proiettata al futuro grazie al lavoro della segreteria scientifica composta dai dottori Aveta, Castaldo, Contieri, Franzese, Grimaldi, Izzo, Muscariello, Passaro e Spena – dice Sisto Perdonà - , URONEWS si conferma punto di riferimento per la comunità scientifica internazionale, promuovendo un dialogo aperto e costruttivo tra professionisti di diverse discipline. La multidisciplinarità rimane uno degli elementi distintivi dell’evento, che vede la partecipazione di urologi, oncologi, radiologi, anatomo-patologi ed altri specialisti coinvolti nella gestione integrata del paziente urologico. Al centro di questa edizione saranno le più recenti innovazioni tecnologiche applicate alla pratica clinica: dalla chirurgia robotica di ultima generazione all’intelligenza artificiale nella diagnostica, dalle nuove piattaforme per il monitoraggio remoto dei pazienti alle tecniche mini-invasive per il trattamento dei tumori urologici. Verranno inoltre presentati casi clinici reali, discussi in sessioni interattive che favoriranno lo scambio di esperienze e il confronto diretto tra i partecipanti”. Un altro punto di forza del congresso è la sua prospettiva internazionale, con ospiti e relatori provenienti da Europa, Stati Uniti, Medio Oriente e Asia, a testimonianza di quanto la ricerca e la pratica clinica in urologia siano oggi sempre più globalizzate. Il confronto tra approcci e modelli organizzativi diversi rappresenta un’occasione preziosa per arricchire il bagaglio culturale dei professionisti del settore.
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