Un gruppo di ricercatori italiani ha individuato una concreta possibilità di rimediare al danno spinale che si verifica dopo eventi traumatici, conseguenti ad incidenti (stradali e non) purtroppo molto diffusi tra i giovani, soprattutto maschi: 1,5 ogni 10 abitanti.
La scoperta si basa sulla possibilità di sfruttare i molteplici ruoli del nuovo recettore GPR17, individuato l'anno scorso dallo stesso gruppo che aveva in particolare dimostrato la capacità di questo recettore di aiutare il cervello colpito da ictus ad autoriparare il danno acuto. Nel nuovo studio, pubblicato online su Brain, si dimostra che questo recettore partecipa anche ai meccanismi riparativi più a lungo termine, aprendo alla prospettiva futura di poter ripristinare la capacità dei neuroni danneggiati da un trauma spinale di trasmettere impulsi.
Scoperti nuovi fattori di rischio: il colesterolo "cattivo" nella mezza età e la perdita della vista non trattata in età avanzata
Perdita di autonomia, stigma sociale e peso economico i principali timori
Il lavoro, che accoglie le prime evidenze dello studio Nemesis è stato pubblicato su Nature Communications e illustra la generazione e i meccanismi neuronali delle alterazioni, suggerendo nuove vie di riabilitazione
All’A.O.U. Luigi Vanvitelli una nuova tecnologia cambierà la vita di migliaia di pazienti
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