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Per bimbi esposti a ftalati rischio basso peso

Pediatria Redazione DottNet | 30/06/2009 16:37

Occhio a giocattoli, succhiotti e biberon di plastica. L'esposizione agli ftalati (composti chimici usati in molti oggetti di plastica, anche destinati ai bambini) può influire sullo sviluppo e la crescita dei piccoli.
 

L'esposizione a queste sostanze può iniziare nell'utero, ed è stata associata a modificazioni negative nella funzione endocrina. Oltretutto, secondo uno studio cinese pubblicato sul 'Journal of Pediatrics', sembra che proprio l'esposizione agli ftalati mentre il feto è ancora nel pancione della mamma contribuisca al basso peso alla nascita. Un'insidia reale e sottovalutata in un mondo di bambini extralarge, perché proprio un peso troppo inferiore alla media è la prima causa di morte sotto i cinque anni, e aumenta il rischio malattie cardiovascolari e metaboliche nell'età adulta.

Per indagare sugli effetti dell'esposizione a queste sostanze nel pancione, il team di Renshan Ge del Population Council e della Fudan University di Shangai ha monitorato 201 bebè, 88 dei quali erano neonati di basso peso. I ricercatori hanno analizzato campioni del meconio dei piccoli (il primo frutto dei movimenti intestinali dopo la nascita) e il sangue del cordone ombelicale, a 'caccia' dei livelli di ftalati.

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In questo modo i ricercatori hanno scoperto livelli "quantificabili" di queste sostanze e di metaboliti degli ftalati in oltre il 70% dei campioni. Ed erano proprio i bebè di basso peso a presentare i valori più elevati. "I risultati - spiega Ge - mostrano che l'esposizione agli ftalati è diffusa in questi neonati, e che può essere un fattore di rischio ambientale per il basso peso alla nascita". Benché la ricerca non sia conclusiva, lo studio evidenzia la necessità di accelerare gli sforzi per ridurre al minimo l'esposizione a questi 'veleni'.

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