Quasi un miracolo, di sicuro una storia commovente, ma soprattutto sorprendente per medici ed esperti. Hannah Clarke, una ragazza gallese di 16 anni, ha vissuto per 10 anni con due cuori, uno suo e il secondo impiantatole quando aveva appena due anni e mezzo, che le aveva salvato la vita ma che è stato rimosso circa tre anni fa in seguito a gravi complicazioni, risulta completamente guarita. Sta bene, il cuore, il suo, è tornato a battere.
Il volto sorridente di Hanna compare su tutti i giornali britannici, fa capolino in tv, ne parlano le radio e suscita senza dubbio reazioni di stupore per le strade. Perchè questa ragazza di 16 anni, sopravvissuta con un cuore in prestito, ha appena superato a pieni voti l'anno scolastico, ha cominciato un lavoro part-time e sta preparando le valige per una vacanza al mare. Insomma, come si dice, ha tutta la vita davanti. L'insolito caso è stato descritto in un lungo articolo pubblicato dalla rivista scientifica Lancet in cui, nonostante la terminologia scientifica e le accurate ricostruzioni mediche, non si può fare a meno di esprimere stupore e anche speranza, dopo quanto accaduto.
Società scientifiche ed esperti concordano sulla necessità di agire sull’organizzazione e il monitoraggio – anche attraverso i LEA - e sulla comunicazione per un paziente più consapevole
Per colmare questo vuoto, è stato realizzato il Manifesto: “Rischio cardiovascolare residuo: analisi del contesto e delle opzioni terapeutiche, tra innovative strategie di prevenzione e sostenibilità di sistema”
Abbott annuncia la disponibilità in Italia di AVEIR™ DR, il primo sistema di pacemaker bicamerale senza fili al mondo per trattare le persone con un ritmo cardiaco anomalo o più lento del normale. Eseguiti già i primi impianti in Italia
Il documento ha affrontato il tema dell’aderenza terapeutica nei suoi diversi aspetti, sia a livello mondiale che italiano
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