Per dimagrire non basta contare le calorie, e le etichette che riportano i valori nutrizionali degli alimenti spesso sono inesatte, con margini di errore anche del 25%.
E' quanto sostengono - in un articolo pubblicato sulla rivista scientifica britannica New Scientist - alcuni esperti nutrizionisti secondo i quali la quantità di calorie che viene assorbita dall'organismo dipende dalla consistenza dell'alimento, da quanto viene cucinato e dal suo contenuto di fibre. Una bistecca per esempio, apporta più calorie se stracotta anzichè servita al sangue o cruda: una volta cucinate, le proteine sono più esposte agli enzimi, vengono assimilate del tutto e lo stomaco fa tra l'altro meno fatica, consumando a sua volta meno calorie per digerire. Anche per le uova è lo stesso: un uovo sodo viene assimilato al 90%, mentre di un uovo crudo si digerisce soltanto il 51%. Simile infine quanto accade con i carboidrati sotto forma di amido, che una volta cotti vengono assimilati molto più facilmente dall'organismo.
La correlazione emerge per la prima volta da uno studio condotto presso l'Università della California, a Riverside, e pubblicato sul Journal of Clinical Investigation Insight
I ricercatori del Labanof dell’Università Statale di Milano hanno esaminato due scheletri di donne e dei loro feti, con deformità attribuibili all'osteomalacia, una patologia legata alla fragilità ossea e associata alla carenza di vitamina D
Lo rivela uno studio effettuato su 1771 studenti di 48 scuole elementari pubbliche di Madrid
La pratica potrebbe salvare 820.000 vite l'anno
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