Escludendo doping ci sono varie patologie che ne aumenterebbero i livelli Occhio al Dna e non solo al testosterone.
E' quanto suggerisce Carlo Foresta, endocrinologo dell'università di Padova, intervenendo sulla vicenda di Caster Semenya, l'atleta sudafricana oggi di nuovo al centro delle polemiche poiché nel suo sangue sarebbero stati trovati livelli di testosterone ben tre volte superiori alla media. Dopo avere trionfato negli 800 metri femminili ai Mondiali di Berlino, dubbi sono stati sollevati sulla sua vittoria a causa della mascolinità del suo aspetto. E oggi sul suo trionfo è di nuovo polemica, in seguito alle rivelazioni del quotidiano inglese 'Daily Telegraph' sui presunti risultati delle analisi eseguite prima della rassegna iridata.
"Se escludiamo l'ipotesi di doping - spiega Foresta - vi sono varie opzioni, nella pratica clinica, che potrebbero far schizzare i livelli di testosterone in una donna".
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