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Studio svizzero, 25% quindicenni ha commesso un crimine

Pediatria Redazione DottNet | 17/09/2009 11:41

In Svizzera un quarto dei ragazzi di 15 anni ha già ferito qualcuno, partecipato a una rissa, commesso un furto o una violenza sessuale.

È quanto risulta da uno studio rappresentativo commissionato dal canton San Gallo. Le esperienze di atti violenti fra i giovani sono ben più diffuse di quanto emerga dalle statistiche di polizia, hanno sottolineato durante la presentazione dell'indagine a San Gallo il professor Martin Killias e Simone Walser, che ha diretto la ricerca.
L'Istituto di criminologia dell'università di Zurigo ha intervistato online 5.

299 alunni del nono anno (15-16enni) di 338 classi. Il 29% ha affermato di essere rimasto vittima di comportamenti criminali; il 26% ha ammesso di aver perpetrato almeno un delitto.
Circa tre quarti (73%) delle violenze avvengono in spazi pubblici: strade, piazze, stazioni, ristoranti, centri commerciali, party. Solo un atto violento ogni sei viene commesso a scuola. E i giovani che ci vanno volentieri hanno meno tendenza alla violenza e alla criminalità.

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L'indagine ha esaminato anche i nessi fra criminalità giovanile e luogo di provenienza, origine famigliare, rapporti di vicinato, formazione scolastica, attività di tempo libero, consumo di alcolici e stupefacenti. In questo ambito è risultato che i ragazzi di famiglie di emigrate sono più spesso implicati in fatti di violenza. Un maggior tasso di delinquenza si riscontra anche in caso di mancanza di controllo da parte dei genitori, uscite serali frequenti e consumo di alcol e droga. Killias e Walser sottolineano che, sebbene lo studio mostri delle correlazioni, la ricerca delle cause della delinquenza giovanile è ben più complessa. Infine, lo sport: la pratica di arti marziali, calcio e hockey su ghiaccio è connessa ad un maggior livello di violenza; all'opposto ci sono ippica, ginnastica, nuoto, sci e ciclismo.
 

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