I neuroni deputati al controllo dell'ambiente interno sono concentrati soprattutto nell'ipotalamo - piccola area del diencefalo -. L'ipotalamo e la corteccia cerebrale controllano lo stato di vigilanza. L'ipotalamo è interconnesso con un gruppo di strutture corticali che fanno parte del sistema limbico - termine introdotto da Pierre Paul Broca per definire i giri corticali filogeneticamente primitivi disposti ad anello intorno al tronco dell'encefalo.
Queste strutture vengono spesso raggruppate sotto la denominazione di CERVELLO VISCERALE. Esse insieme all'ipotalamo contribuiscono al mantenimento delle Funzioni autonome ed omeostatiche di base. Secondo Paul McLean del National Institute Mewntal Health anche l'amigdala - che è una struttura sottocorticale fa parte del sistema libico.
La dimostrazione data da Ranson, da Hess e da altri è che la stimolazione dell'ipotalamo provoca effetti vegetativi endocrini e mnotori simili a quelli che si evidenziano nei diversi comportamenti emozionali. Tutto ciò ha generato la convinzione che le strutture ipotalamiche inteconnesse con la massa cerebrale costituiscono il substrato di un'ampia gamma di stati emotivi.
Quindi, possiamo, senza tema di dubbio, asserive che uno stato emozionale è determinato dall'interazione tra l'attività neuronale dell'ipotalamo e quella di tutti i centri superiori direttamente o indirettamente collegati. Tutto ciò ci indirizza nell'ambito dell'organizzazione strutturale biologica e ci lascia, però, perplessi nella definizione di un evento: sia esso Fisiologico o Fisiopatologico.
E' chiaro che non abbiamo nessun parametro assoluto per poter definire un qualsiasi evento biologico. L'unico parametro a posteriori realtivo alla Specie è la convinzione-determinazione finalistica.
Tuttavia, però, lo scopo non può essere determinato né dall'evento Fisiologico né dall'evento Fisiopatologico, ma soltanto dalla rationalizzazione finalistica della Funzione.
Bisogna, altresì, considerare che la Funzione - così come da noi denominata - è una mera espressione dell'organizzazione biologica, per cui l'atteggiamento comportamentale è soggettivo e non interpretativo.
Sotto questo aspetto, anche se eleggiamo la " Funzione finalistica" come parametro di base, non possiamo mai avere la certezza obiettiva-sintomatica, poichè in ogni Funzione si evidenzia e rappresenta la propria organizzazione bilogica strutturale.
Alla luce di quanto esposto e ricercato si evidenzia una definizione della ipotetica Funzione oppure, a nostro avviso, una Fisiologia-Fisiopatologia della Materia.
Quindi, è la Struttura biologica che si rappresenta, e l'interpretazione elabora una definizione, senza nessuna conoscenza dell'Evento indotto. Ecco perchè noi esaminiamo, nell'alterazione Funzionale di una Struttura, la genesi biologica della rappresentazione, comunque denominata, al di là di ogni considerazione psicologica o psicopatologica o psicofarmacologica. Anche e soprattutto perchè crediamo che una Struttura induca una Funzione. E, altresì, ci chiediamo: può una Funzione indurre una Struttura ?
Dobbiamo anche dire che è soltanto questa convinzione, mai discussa, che spinge la ricerca, diversamente, non vi sarebbe niuna possibilità per la Specie.
Tuttavia, non sappiamo, ma crediamo, che lo stesso "rimedio" è in rapporto alla possibilità che ha la stessa organizzazione biologica di ptersi "difendere" da ciò che essa stessa manifesta - Fisiopatologia - anche in rapporto alla propria "storia". Ecco eprchè ogni Fisip0atologia è Fisiologia ed ogni Fisiologia è Fisiopatologia.
Bisogna anche considerare, per non illudersi, che queste nostre ricerche non sono settoriali, ma investono l' Uomo - la Specie - in ogni sua manifestazione.
Naturalmente, non vi può essere, e né vi è, distinzione tra l' Ontogenesi e la Filogenesi, poichè l'Ontogenesi è Filogemnesi e la Filogenesi è Ontogenesi.
Sotto questo aspetto dovremmo meglio studiare, per approfondire ulteriormente, il sistema auto-etero-immunitario nella sua genesi.
In tal modo, le nostre indagini ci costringono a rivedere e ricercare ogni interpretazione sintomatica nella sintomatologia Strutturale e organizzativa del sistema biologico in toto, senza la pretesa finalistica-obiettiva.
Enrico Venga
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