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Pediatri, sì al vaccino dopo i sei mesi

Pediatria Redazione DottNet | 02/10/2009 10:22

I pediatri mettono da parte ogni dubbio sulla sicurezza del vaccino contro l'influenza A/H1N1 e lo raccomandano per tutti i bambini, a partire dall'età di sei mesi. Una possibilità che il viceministro al Welfare, Ferruccio Fazio, non si sente di escludere anche se ''vanno rispettate delle priorità', ha detto a margine del congresso nazionale della Federazione Italiana Medici Pediatri (Fimp).
 

- VACCINO PER TUTTI I BAMBINI: il presidente della Fimp Giuseppe Mele ha accolto ''con favore l'indicazione di estendere la vaccinazione ai bambini più piccoli, a partire dall'età di sei mesi. E' un'indicazione - ha osservato - che accoglie l'orientamento della comunità scientifica internazionale, secondo cui è opportuno sottoporre alla vaccinazione anche i bambini sani dai sei mesi in su''. Non è chiaro però, ha aggiunto, se i bambini sani potranno essere vaccinati fin da questo autunno: dipenderà dal numero delle dosi disponibili. 
-  LA STAFFETTA DEL VACCINO: per Fazio vanno rispettate le priorità.

I primi ad avere il vaccino saranno perciò coloro che lavorano nei servizi essenziali come vigili del fuoco, medici e infermieri, in tutto 1,5 milioni di persone. Quindi sarà la volta dei sette milioni che appartengono a categorie a rischio per malattie polmonari, cardiovascolari, respiratorie o problemi cronici dovuti a diabete e malattie del fegato. Hanno priorità nella vaccinazione anche le donne in gravidanza. Solo in un secondo momento potrà essere vaccinato il resto della popolazione dall'età di 6 mesi a 27 anni.

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Si comincerà con gli asili nido e poi si proseguirà con bambini e adolescenti.
- PRIMO NOVEMBRE: è la data, indicata da Fazio, entro la quale ''sicuramente'' la campagna di vaccinazioni sarà partita. Non si esclude comunque una possibile anticipazione al 15 ottobre.
- SCUOLE: al momento la situazione ''è sotto contenimento. Tutte le misure fin qui adottate stanno funzionando'', ha detto Mele. Si prevede che nei prossimi mesi i casi aumenteranno in modo considerevole e a quel punto ''le decisioni relativamente alla chiusura spetteranno all'autorità sanitaria e non a quella scolastica'', ha osservato. Per Fazio a decidere sarà ''il servizio di prevenzione della Asl, d'intesa con le autorità scolastiche. La relativa ordinanza spetta al sindaco''.
Intanto i Pediatri hanno stilato un documento, una sorta di guida, da distribuire ai colleghi e che comporta anche la creazione di un gruppo di riferimento. 
 

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