Accompagnano da generazioni le tipiche serate davanti allo schermo del cinema o della televisione.
Ma sono sempre stati considerati alimenti, per così dire, di secondo piano, contenenti solo limitate quantità di fibre. Eppure, uno studio presentato in occasione del 238esimo meeting nazionale dell'American Chemical Society, in corso a Washington, segna la riscossa dei pop-corn. Nessuno aveva mai pensato ad approfondirne la composizione e le qualità, ma pare che contengano sostanze antiossidanti preziose per la salute: i polifenoli. Quelle, per intenderci, di cui è ricco anche il vino rosso, celebrato da anni per le sue proprietà anti-invecchiamento.
"Fino ad ora - ha spiegato Joe Vinson dell'università di Scranton, in Pennsylvania, autore dello studio - si pensava che le fibre fossero l'ingrediente attivo di alimenti come i pop-corn, ma anche dei cereali per la prima colazione e di snack vari, di cui è composto ben il 66% della dieta degli americani.
La correlazione emerge per la prima volta da uno studio condotto presso l'Università della California, a Riverside, e pubblicato sul Journal of Clinical Investigation Insight
I ricercatori del Labanof dell’Università Statale di Milano hanno esaminato due scheletri di donne e dei loro feti, con deformità attribuibili all'osteomalacia, una patologia legata alla fragilità ossea e associata alla carenza di vitamina D
Lo rivela uno studio effettuato su 1771 studenti di 48 scuole elementari pubbliche di Madrid
La pratica potrebbe salvare 820.000 vite l'anno
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