Non basta alimentarsi correttamente, ridurre il colesterolo cattivo (Ldl) e fare attività fisica per prevenire malattie cardiovascolari e infarto.
E' necessario un nuovo approccio alla 'gestione globale' del profilo lipidico per abbassare anche il cosiddetto 'rischio residuo' che si associa a bassi livelli di colesterolo buono (Hdl) e alti livelli di trigliceridi. Questo il risultato della 'Consensus Conference' promossa dalla Società Italiana di Terapia Clinica e Sperimentale (SITeCS) e reso pubblico con una conferenza stampa a Milano. ''Obiettivo del documento di Consensus 2009 - afferma Alberico Catapano, presidente di SITeCS, che ha coordinato un gruppo di lavoro a cui hanno preso parte numerosi specialisti, da Massimo Chiariello a Giuseppe Mancia, da Pier Mannuccio Mannucci a Ovidio Brignoli - era proprio fare il punto sulla situazione attuale e sulle prospettive future circa la possibilità della classe medica di controllare fattori lipidici di rischio aggiuntivi'', quali Hdl e trigliceridi.
Società scientifiche ed esperti concordano sulla necessità di agire sull’organizzazione e il monitoraggio – anche attraverso i LEA - e sulla comunicazione per un paziente più consapevole
Per colmare questo vuoto, è stato realizzato il Manifesto: “Rischio cardiovascolare residuo: analisi del contesto e delle opzioni terapeutiche, tra innovative strategie di prevenzione e sostenibilità di sistema”
Abbott annuncia la disponibilità in Italia di AVEIR™ DR, il primo sistema di pacemaker bicamerale senza fili al mondo per trattare le persone con un ritmo cardiaco anomalo o più lento del normale. Eseguiti già i primi impianti in Italia
Il documento ha affrontato il tema dell’aderenza terapeutica nei suoi diversi aspetti, sia a livello mondiale che italiano
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