Canali Minisiti ECM

Italiani scoprono nuova 'chiave' contro leucemia bimbi

Pediatria | 13/10/2009 12:41

Da uno studio italiano una nuova chiave per combattere la leucemia linfoblastica acuta nel bambino. L'importante contributo arriva dall'Associazione italiana ematologia oncologia pediatrica (Aieop).

La precoce valutazione della sensibilità della leucemia ai farmaci, identificata dai ricercatori italiani sarà il nuovo standard prognostico per le leucemia linfoblastiche acute in età pediatrica utilizzato da oggi in Italia e in diversi centri di tutto il mondo.
Il lavoro, frutto di oltre otto anni di ricerche e studio dell'équipe guidata dal laboratorio di Padova, diretto da Giuseppe Basso in collaborazione con i centri di Monza e l'ospedale pediatrico Meyer di Firenze, è stato giudicato così innovativo da guadagnarsi, oltre alla pubblicazione, anche un editoriale di commento da parte di Ching-Hon Pui, uno dei massimi esperti mondiali di leucemia
linfoblastica, sulla rivista 'Journal of Clinical Oncology', l'organo di informazione ufficiale della società americana di oncologia clinica (Asco).
I ricercatori italiani hanno scoperto che la sopravvivenza a 5 anni dalla diagnosi, senza ricomparsa della malattia, per i bambini e gli adolescenti con leucemia linfoblastica acuta ha raggiunto, con i più recenti trial clinici, l'86% dei pazienti.

Un traguardo importante rispetto alla mortalità di 10 anni fa, ma del quale non ci si può certo accontentare, sottolineano gli esperto. Ci si è rivolti all'utilizzo di metodiche sensibili e specifiche per lo studio della malattia residua minima (Mrm), come per esempio la citofluorimetria a flusso e la Pcr, per il monitoraggio dei pazienti nel corso della terapia per arrivare a definire, per ogni singolo piccolo paziente, una terapia mirata. Quindi terapie a minor intensità per i pazienti a basso rischio o intensificazione terapeutica con eventuale infusione di staminali emopoietiche per i pazienti ad alto rischio. In pratica, attraverso questa metodica sperimentata da Aieop, è possibile identificare in pochissimi giorni quale sarà la prognosi del paziente e definire cura ed assistenza in base alla previsione.
 

pubblicità


 

Commenti

I Correlati

Sin: l’alcol è una sostanza tossica e teratogena in grado di passare sempre la barriera placentare, indipendentemente dall’unità alcolica assunta o dalla frequenza di consumo o dall’epoca gestazionale e raggiunge il feto

Di Mauro: "ogni bimbo è unico e speciale, genitori siano flessibili"

Staiano: "Importante che la comunità e le famiglie siano consapevoli delle sfide che il cambiamento climatico comporta"

Con l'arrivo della stagione estiva e con l'inizio delle tanto sospirate vacanze, la Società Italiana di Pediatria Preventiva e Sociale (Sipps) fornisce una serie di raccomandazioni

Ti potrebbero interessare

Sin: l’alcol è una sostanza tossica e teratogena in grado di passare sempre la barriera placentare, indipendentemente dall’unità alcolica assunta o dalla frequenza di consumo o dall’epoca gestazionale e raggiunge il feto

Di Mauro: "ogni bimbo è unico e speciale, genitori siano flessibili"

Staiano: "Importante che la comunità e le famiglie siano consapevoli delle sfide che il cambiamento climatico comporta"

Con l'arrivo della stagione estiva e con l'inizio delle tanto sospirate vacanze, la Società Italiana di Pediatria Preventiva e Sociale (Sipps) fornisce una serie di raccomandazioni

Ultime News

Più letti