L'ictus 'ferma' il cervello per brevi istanti che possono però 'congelare' i movimenti del corpo anche per sempre; ma la paralisi post-ictus può guarire con percorsi riabilitativi ad hoc, solo che la ripresa non è uguale per tutti i pazienti. Adesso, grazie a un test messo a punto da scienziati italiani, si può prevedere da subito quale sarà il recupero di un paziente appena reduce da un ictus.
Resa nota sulla rivista Cerebral Cortex, è l''invenzione' dell'equipe guidata da Vincenzo Di Lazzaro del Dipartimento di Neuroscienze dell'Università Cattolica-Policlinico Gemelli di Roma. Il test, presentato a Torino nel corso del IX Congresso nazionale della Società italiana per lo studio dello Stroke (SISS), misura quanto è 'elastico' il cervello osservando le risposte neurali a stimoli elettromagnetici 'sparati' sulla corteccia motoria del paziente. In questo modo a pochi giorni dall'ictus si potrà già sapere la prognosi del paziente e personalizzare il suo percorso riabilitativo. Ogni anno si verificano in Italia circa 196.000 ictus, di cui l'80% sono nuovi episodi (157.000) e il 20% recidive, che colpiscono soggetti già precedentemente affetti, spiega Di Lazzaro.
Società scientifiche ed esperti concordano sulla necessità di agire sull’organizzazione e il monitoraggio – anche attraverso i LEA - e sulla comunicazione per un paziente più consapevole
Per colmare questo vuoto, è stato realizzato il Manifesto: “Rischio cardiovascolare residuo: analisi del contesto e delle opzioni terapeutiche, tra innovative strategie di prevenzione e sostenibilità di sistema”
Abbott annuncia la disponibilità in Italia di AVEIR™ DR, il primo sistema di pacemaker bicamerale senza fili al mondo per trattare le persone con un ritmo cardiaco anomalo o più lento del normale. Eseguiti già i primi impianti in Italia
Il documento ha affrontato il tema dell’aderenza terapeutica nei suoi diversi aspetti, sia a livello mondiale che italiano
Società scientifiche ed esperti concordano sulla necessità di agire sull’organizzazione e il monitoraggio – anche attraverso i LEA - e sulla comunicazione per un paziente più consapevole
Per colmare questo vuoto, è stato realizzato il Manifesto: “Rischio cardiovascolare residuo: analisi del contesto e delle opzioni terapeutiche, tra innovative strategie di prevenzione e sostenibilità di sistema”
Abbott annuncia la disponibilità in Italia di AVEIR™ DR, il primo sistema di pacemaker bicamerale senza fili al mondo per trattare le persone con un ritmo cardiaco anomalo o più lento del normale. Eseguiti già i primi impianti in Italia
Il documento ha affrontato il tema dell’aderenza terapeutica nei suoi diversi aspetti, sia a livello mondiale che italiano
Commenti