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Borgomanero, nuova tecnica diagnostica tumore vescica

Urologia Tania Vuoso | 09/09/2008 10:47

Una nuova tecnica per la diagnosi del tumore alla vescica nella struttura di Urologia del presidio ospedaliero di Borgomanero dell'Asl di Novara. Si tratta della diagnosi fotodinamica che sfrutta la proprietà che hanno le cellule tumorali della vescica di assorbire l'acido examinolevulinico. Un prodotto che - spiega una nota - quando viene messo in vescica tramite catetere, rende le cellule tumorali fluorescenti se osservate con un sistema ottico particolare.

La strumentazione, costata oltre 50 mila euro, è stata acquistata grazie al contributo dell'Associazione borgomanerese La Mimosa: Amici del Day Hospital Oncologico, alla Fondazione Comunità del Novarese Onlus e al Rotary Club di Borgomanero e Arona. La struttura di Urologia opera da 200 a 300 persone ogni anno affette da neoplasia della vescica. Di questi pazienti un numero limitato, circa 20 casi ogni anno, richiede l'asportazione completa dell'organo; per gli altri si possono attuare terapie conservative. La cistoscopia standard a luce bianca è l'esame che più comunemente viene eseguito nella diagnosi e nel controllo della malattia, tuttavia vi sono casi particolari, spesso i più a rischio di progressione, in cui alcuni tumori possono sfuggire.

La nuova tecnologia a fluorescenza con luce blu permetterà di visualizzare molte di queste lesioni. Si tratta, quindi, di un esame di livello superiore da utilizzare nei casi in cui è alto il rischio di presenza di tumori non visibili con i metodi tradizionali. L'aumento della capacità di individuare le lesioni permetterà una migliore gestione del paziente.

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