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Nuova ricerca sull'ischemia cerebrale

Cardiologia | 05/11/2009 13:12

Ai danni provocati da un'ischemia cerebrale potrebbe rispondere ora un test che dovrebbe consentire di valutare gli effetti dell'ictus e quantificare le possibilità di miglioramento di ogni organismo.

In uno studio, pubblicato sulla rivista internazionale “Cerebral Cortex”, un gruppo di ricercatori del Dipartimento di Neuroscienze dell’Università Cattolica-Policlinico Gemelli di Roma, guidati dal Prof. Vincenzo Di Lazzaro, ha messo a punto un test in grado di predire precocemente il recupero della funzione motoria dopo ischemia cerebrale, misurando la capacità del cervello di modificarsi in risposta a stimoli esterni. Nello studio, presentato nel corso del IX Congresso nazionale della Società italiana per lo studio dello Stroke (SISS), pazienti affetti da ischemia cerebrale sono stati sottoposti a un test neurofisiologico in grado di valutare la plasticità del cervello, una caratteristica alla base dei fenomeni di memoria, apprendimento e di recupero dopo una lesione cerebrale.

Si tratta di un test indolore e non invasivo che si esegue valutando le modificazioni di eccitabilità della corteccia cerebrale motoria indotte da una stimolazione magnetica ripetitiva ad alta frequenza della stessa area cerebrale.

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Tali modificazioni di eccitabilità rappresentano una misura della plasticità del cervello. I ricercatori hanno applicato questo test a 17 pazienti affetti da ischemia cerebrale nei primissimi giorni dopo la comparsa dei sintomi. I risultati dello studio hanno dimostrato che, quanto maggiore è l’incremento di eccitabilità indotto dalla stimolazione sull’emisfero cerebrale colpito dall’ischemia, tanto maggiore sarà il recupero motorio, misurato con una scala di invalidità, a sei mesi di distanza dall’ictus. Pertanto le modificazioni di eccitabilità osservate in fase acuta sembrano rappresentare un indice affidabile del potenziale di recupero del cervello colpito da ischemia cerebrale.

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