I medici dovrebbero smettere di prescrivere aspirina per prevenire problemi cardiovascolari in pazienti che, pur affetti da ipertensione o diabete, non ne hanno mai avuti: gli effetti negativi potrebbero superare quelli positivi. Ne è convinto Ike Iheanacho, Direttore del Drug and Therapeutics Bulletin britannico.
Secondo il medico - riporta il 'Daily Mail' - a tantissimi ipertesi e diabetici viene prescritto l'acido acetilsalicilico in dosi basse, perché sono considerati pazienti a rischio di infarto. In più, molte persone di mezza età in tutto il mondo assumono regolarmente questo farmaco, anche ogni giorno, per ridurre il rischio di problemi cardiaci. E' infatti noto che l'aspirina può diminuire fino a un terzo il pericolo di infarto e ictus, anche se persistono dubbi sui suoi effetti in persone che non hanno mai avuto disturbi cardiaci.
Società scientifiche ed esperti concordano sulla necessità di agire sull’organizzazione e il monitoraggio – anche attraverso i LEA - e sulla comunicazione per un paziente più consapevole
Per colmare questo vuoto, è stato realizzato il Manifesto: “Rischio cardiovascolare residuo: analisi del contesto e delle opzioni terapeutiche, tra innovative strategie di prevenzione e sostenibilità di sistema”
Abbott annuncia la disponibilità in Italia di AVEIR™ DR, il primo sistema di pacemaker bicamerale senza fili al mondo per trattare le persone con un ritmo cardiaco anomalo o più lento del normale. Eseguiti già i primi impianti in Italia
Il documento ha affrontato il tema dell’aderenza terapeutica nei suoi diversi aspetti, sia a livello mondiale che italiano
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