Con l’avvicinarsi della menopausa, il corpo della donna si trova a dover affrontare una sorta di terremoto ormonale, con un crollo netto dei livelli ormonali femminili, in primo luogo estradiolo e derivati: «Dopo ben 30-40 anni di abitudine agli ormoni femminili, il sistema nervoso centrale ne viene privato e si generano tutti quei sintomi che, tra perimenopausa e menopausa, vanno aumentando: vampate, sbalzi d’umore, ansia, e anche disturbi legati ai fenomeni di ossidazione» ha spiegato Genazzani, Professore Associato di Ginecologia e Ostetricia, Università di Modena e Reggio Emilia, durante il I Congresso Internazionale di Medicina Predi-Preventiva e Rigenerativa, svoltosi in questi giorni a Milano presso l’Università della Terza Età.
Genazzani ha dichiarato che la strategia per affrontare al meglio questi cambiamenti fisiologici, è la terapia ormonale sostitutiva, che deve, però, essere personalizzata e cominciata al momento giusto, senza aspettare troppo tempo dopo la comparsa della menopausa.
Nel caso in cui la terapia ormonale classica non possa essere utilizzata, per la presenza di altre patologie incompatibili, si può far ricorso a scelte alternative, ampiamente descritte durante il congresso: «Per esempio, esistono estratti di alcune alghe che si sono dimostrati molto utili, specialmente per preservare le funzionalità del cervello».
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