Presto anche gli infarti 'silenti', lesioni cerebrali senza sintomi ma che raddoppiano il rischio di ictus, saranno curati. E' quanto fanno intravedere le prime anticipazioni di uno studio multicentrico tuttora in corso, presentato al Congresso della Società Italiana di Neurologia, alla Fiera di Padova, con la presidenza del professor Leontino Battistin, ordinario di Neurologia all'ateneo padovano.
L'opportunità di mettere in terapia le persone colpite da infarto silente - tra l'8 e il 28% degli anziani, secondo gli studi - emerge dalla ricerca 'Silence', avviata un anno fa presso una decina di centri neurologici italiani. Dalle prime evidenze, come sottolinea il professor Vittorio Di Piero, del Dipartimento di Scienze Neurologiche dell'Universita' La Sapienza, di Roma, ''sembra opportuno impostare anche per i pazienti affetti da lesioni cerebrali silenti tutte quelle misure di prevenzione vascolare che vengono automaticamente instaurate per chi ha avuto un episodio cerebrovascolare 'manifesto': attacco ischemico transitorio oppure infarto''.
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