Difendiamo il cuore dei malati di tumore dagli effetti tossici della chemio. Troppo spesso, infatti, per colpire al cuore il cancro, "si trascurano i possibili effetti dei farmaci chemioterapici per il muscolo cardiaco dei pazienti.
Così però il rischio è che il malato sopravviva al tumore ma poi muoia per una malattia cardiaca". A sollevare la questione è Gregorio Camastra, Cardiologo e componente del Comitato etico degli Ifo (Istituti fisioterapici ospitalieri) di Roma. "La chemioterapia, che fino a oggi ha salvato milioni di persone, è indispensabile - spiega il cardiologo - oggi poi sono stati messi a punto anche farmaci intelligenti, meno tossici e attivi sull'angiogenesi: tagliano i rifornimenti al cancro. Ma resta un problema di cardiotossicità, di cui tener conto prima, durante e dopo la chemio". Dunque, secondo Camastra, "occorre tener presente la questione e sottoporre a una valutazione cardiologica tutti i pazienti oncologici prima della chemio, ma anche dopo.
Società scientifiche ed esperti concordano sulla necessità di agire sull’organizzazione e il monitoraggio – anche attraverso i LEA - e sulla comunicazione per un paziente più consapevole
Per colmare questo vuoto, è stato realizzato il Manifesto: “Rischio cardiovascolare residuo: analisi del contesto e delle opzioni terapeutiche, tra innovative strategie di prevenzione e sostenibilità di sistema”
Abbott annuncia la disponibilità in Italia di AVEIR™ DR, il primo sistema di pacemaker bicamerale senza fili al mondo per trattare le persone con un ritmo cardiaco anomalo o più lento del normale. Eseguiti già i primi impianti in Italia
Il documento ha affrontato il tema dell’aderenza terapeutica nei suoi diversi aspetti, sia a livello mondiale che italiano
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