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Da oncologi SIC ricette per vivere meglio e più a lungo

Nutrizione | 03/12/2009 17:39

La salute vien mangiando. O almeno dovrebbe. Grazie ai progressi della ricerca, della nutriceutica e della nutrigenomica oggi è possibile scegliere cosa mangiare per vivere in perfetta forma e più a lungo.

Ma è importante anche imparare a conoscere e selezionare gli alimenti giusti e i modi per cucinarli. Proprio per questo a Sesto San Giovanni (Milano) la Sic (Società italiana di cancerologia) ha riunito alcuni esperti internazionali, per un confronto sulle più recenti scoperte. Nell'incontro si è fatto il punto su come e quanto il cancro si possa contrastare o prevenire a tavola. Gli studi di Andreas J.Gescher dell'Università di Leicester (GB) e Johan Auwerx di Losanna (Svizzera), presentati oggi al convegno suggeriscono che restrizione calorica assieme a sostanze protettive possono allungare la vita e prevenire il tumore.

Inoltre il consumo di determinati alimenti, come i broccoli, i cavolini di Bruxelles, le carote, il pomodoro, la frutta contenente vitamina A e C, o terpeni e antociani, l'aglio, il peperoncino, la curcuma del curry potrebbero diminuire la possibilità di sviluppare un tumore, così come il té verde. Inoltre gli esperti hanno evidenziato le succo di mirtillo e sul flavonoide del vino rosso, da bere però con moderazione o utilizzare come estratto per non assumere alcool.

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In particolare le antocianine, pigmenti blu e viola di frutta e verdura e potenti antiossidanti, sono stati proposti da Gescher come molecole di grande interesse con potenziale di futuro sviluppo preventivo. Inoltre nel laboratorio di Auwerx si sta studiano un nuovo farmaco che controlla il metabolismo organico. "Una dieta varia ma attenta, poco zucchero e calorie e un frequente controllo del peso, abbinate al movimento - commenta Adriana Albini, presidente della Sic e responsabile della ricerca oncologica all'Irccs MultiMedica - oltre a evitare molte patologie possono influenzare positivamente anche sulla nostra resistenza al cancro nell'attesa che i derivati alimentari diventino una cura. Ma, sfortunatamente per le buone forchette, è necessario, comunque - conclude l'esperta - ridurre l'apporto calorico giornaliero".

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