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Un italiano su 2 ma dieta mediterranea verso estinzione

Nutrizione | 03/12/2009 17:45

Quasi un italiano su due è sovrappeso o addirittura obeso. Un'emergenza sanitaria, avvertono gli esperti, perché l'accumulo di grasso sul girovita scatena la maggior parte delle patologie di cui oggi ci si ammala e si muore.

Ma di fronte a questa epidemia, la dieta mediterranea 'salvacuore' rischia ormai di estinguersi lasciando spazio a stili di vita sempre più globalizzati e omologati. A rilanciare l'allarme sono medici e nutrizionisti riuniti a Roma per il convegno annuale 'Alimentazione e salute', ideato e promosso da Salute/la Repubblica e organizzato da Somedia. Gli specialisti sollecitano in coro un cambio di rotta nelle abitudini di vita di adulti e bambini. Una rivoluzione culturale che deve partire dai banchi di scuola. "Se dopo campagne e messaggi martellanti sull'importanza del controllo del proprio peso il tasso di obesità in Italia sale - riflette Giuseppe Fatati, Presidente dell'Associazione italiana dietetica e nutrizione clinica (Adi) - significa che più di qualcosa non ha funzionato nella comunicazione a livello di sistema. La ricetta è forse quella di rendere più organici e coerenti i contenuti, non disperdendo la comunicazioni in mille rivoli, ma promuovendo tra aziende e autorità pubbliche un maggior coordinamento", propone. Un'alleanza compatta necessaria perché "il subdolo meccanismo che porta all'obesità è multifattoriale - sottolinea Giovanni Spera, Ordinario di medicina interna all'università La Sapienza di Roma e responsabile regionale Sio (Società italiana obesità)- con implicazioni che vanno dalla genetica, all'ambiente inteso come contesto socio-comportamentale, ma anche come fonte di inquinamento biologico.

Per questo le strategie per combattere il fenomeno risultano spesso inadeguate". Secondo gli esperti, la lotta all'obesità e alle malattie da sovrappeso non passa soltanto dalla dieta. Servono schemi nutrizionali corretti, in grado di riequilibrare la bilancia 'entrate-uscite' (le calorie assunte e quelle bruciate), abbinati se è il caso a farmaci, interventi chirurgici e riabilitazione metabolico-psico-nutrizionale. Ma la parola d'ordine è soprattutto "prevenzione", ripetono gli specialisti. Interventi ad hoc dedicati in particolare a giovani e giovanissimi. Laura De Kolitscher di Aidap (Associazione italiana disturbi dell'alimentazione e del peso) conferma che, per salvare la salute e 'dribblare' malattie responsabili anche di enormi costi socio-economici, sono indispensabili "scelte che riguardano l'introito calorico, la ripartizione equilibrata dei nutrimenti, la qualità e la varietà degli alimenti introdotti".

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Scelte fatte 'su misura', in base all'età, al sesso, al tipo di lavoro e attività sportiva. Sostiene il recupero della dieta mediterranea anche il Barilla Center for Food Nutrition, secondo cui "adottare il modello mediterraneo - sintetizza Roberto Ciati, Responsabile delle relazioni esterne scientifiche di Barilla - significa promuovere la salute e il benessere delle persone, utilizzare proficuamente le risorse disponibili e contribuire ad un modello di sviluppo economico maggiormente sostenibile". Ma accanto alla tradizione nazionale, l'esperto promuove anche il 'made in Japan': i modelli alimentari mediterraneo e giapponese sono i più coerenti con le linee guida sull'alimentazione, assicura. Tuttavia, puntualizza Sandro Dernini, Coordinatore Ciiscam (Centro interuniversitario di studi sulle culture alimentari mediterranee), "la nuova piramide della dieta mediterranea non deve essere letta come una prescrizione medica: è una proposta culturale alimentare, un modello di dieta sostenibile, un'eredità da lasciare alle nostre generazioni", aggiunge. "Vivere senza diete" è solo in parte una provocazione, è convinto il nutrizionista Eugenio Del Toma, past President Adi. "Per i sani che vogliono fare prevenzione o contenere un incombente sovrappeso - dice - esistono poche regole più che sufficienti: i cosiddetti Larn, ovvero Livelli di assunzione giornalieri raccomandati di nutrienti per la popolazione italiana". Semplici accorgimenti, insomma, ma da adottare fin da piccoli. E proprio alle scuole primarie, riporta una nota, è rivolto il progetto 'Il frantoio delle storie': fiabe, storie surreali e racconti fantascientifici per insegnare ai bambini l''abc' del mangiar sano e l'importanza di un corretto rapporto con il territorio.
Fonte: eukra
 

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