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In aumento le malattie a trasmissione sessuale

Ginecologia | 14/12/2009 11:43

L'incidenza delle problematiche relative alle Infezioni Sessualmente Trasmesse (IST) si mostra in crescita nell'area centrale e medio-periferica di Milano. Negli ultimi 3 anni l'utenza del Centro Malattie a Trasmissione Sessuale (MTS) della Fondazione Policlinico-Mangiagalli ha visto un incremento del 25%, dato significativo sulla diffusione di queste malattie.

“Vediamo praticamente un nuovo caso di sifilide ogni giorno e le proiezioni dopo i primi 6 mesi del 2009 per i condilomi ci dicono che i nuovi casi sono raddoppiati dal 2006. In lieve aumento anche i nuovi casi di AIDS (10% in più previsto rispetto al 2008 e 25% rispetto al 2006)" - spiega il dott. Marco Cusini, responsabile del Centro. A fronte di questo incremento, l'anomalia risulta essere il basso numero di giovani tra i 15 e i 25 anni che si rivolgono al centro. Nel 2009, l'utenza tra i 15 e i 25 anni rappresenta il 7,6% del totale, circa 1000 sugli oltre 13.000 totali. Se poi scendiamo sotto il 20 anni la situazione è ancora più preoccupante con soli 136 accessi al centro. "Nonostante i numeri dimostrino che alcune malattie sessualmente trasmesse siano in crescita nella fascia d'età 15-25 anni (come ad es. i condilomi e la sifilide), i giovani non vedono di buon occhio esami e controlli medici - prosegue il dott. Cusini - Non conosciamo bene le motivazioni di questo comportamento, ma forse potrebbe essere dovuto alla paura per l'anonimato, o più in generale alla scarsa informazione sulle modalità di accesso e sui servizi offerti.

I dati a questo riguardo indicano la necessità di affrontare il problema dell'informazione e di conseguenza della prevenzione in tema di salute sessuale utilizzando i mezzi ed i linguaggi propri dell'età giovanile". Interessante è anche la casistica delle infezioni: condilomi (8,2%, 84 casi su 1016) e di sifilide latente (3,8%, 39 casi), gonorrea (1,5%), AIDS (1,1%), microplasmi (0,9%), herpes genitale e clamidia. "Dodici nuove infezioni da AIDS nei giovani sono un dato rilevante - spiega Cusini - tenendo conto che 1016 sono gli accessi - non i pazienti - e che quindi la prevalenza è spannometricamente attorno al 2%. Altrettanto significativi i dati sulla sifilide, anche perché i casi classificati come sifilide ignorata (18 su 1016) sono molto probabilmente casi di sifilide recente, cioè di recente acquisizione ed elevata contagiosità. Altre infezioni quali gonorrea nella donna e clamidia sono spesso poco sintomatiche o del tutto asintomatiche e possono portare a distanza di anni a gravi conseguenze.

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E' dato assodato che la clamidia rappresenta la causa infettiva più frequente di sterilità". Il panorama che emerge non può chiaramente essere esteso a tutta l'area metropolitana della città di Milano e, tuttavia, mostra un trend di crescita parallelo ad altre metropoli europee. Londra è un caso emblematico, infatti la capitale britannica ha un'incidenza di malattie sessuali alle stelle, la più alta di tutta la Gran Bretagna, e le diagnosi sono in continuo aumento. Un esempio è quello della sifilide, malattia che ha registrato una crescita del 1000% dei casi negli ultimi 10 anni, si è passati da 62 nel 1999 a 731 nel 2008. "Gli esperti guardano con molto interesse a quello che sta succedendo in Inghilterra - aggiunge Alberto Caputo, Psichiatra e Sessuologo, Segretario del Tavolo Tecnico per le Infezioni Sessualmente Trasmissibili (IST) del Comune di Milano, Responsabile scientifico del Progetto WhiteSpace - Paese nel quale i comportamenti sessuali a rischio vengono affrontati insieme all'abuso giovanile di alcool e sostanze. In Italia si è invece in ritardo, sia da un punto di vista di contenuti che di azioni. "La salute sessuale dei giovani – spiega l'Assessore alla Salute del Comune Giampaolo Landi di Chiavenna - merita riflessioni approfondite dal punto di vista sanitario, ma anche da quello sociale e delle politiche socio-sanitarie da promuovere affinché i ragazzi siano protetti e guidati verso una sessualità sana e consapevole. La questione è correlata alla diffusione capillare delle nuove tecnologie, dal cellulare al Web. A ciò, però, non corrisponde un'altrettanta diffusione delle informazioni sulle malattie sessualmente trasmissibili, che invece troppo spesso vengono sottovalutate e misconosciute dai ragazzi ma non solo".
Fonte: Centro Malattie a Trasmissione Sessuale, Fondazione Policlinico-Mangiagalli

 

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