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Il Ginkgo contro infarto e ictus? Forse no

Cardiologia | 13/01/2010 10:54

Uno studio effettuato sul presunto effetto del ginkgo biloba nel prevenire i disturbi cardiovascolari, è stato pubblicato sulla rivista scientifica "Circulation: Cardiovascular Quality and Outcomes". I risultati della ricerca hanno messo in dubbio le potenzialità del ginkgo nel prevenire infarto ed ictus, suggerendo però un effetto protettivo da parte dello stesso nei confronti della malattia arteriosa periferica, una patologia caratterizzata da un accumulo di placche che ostruiscono le arterie delle gambe riducendo il flusso sanguigno.

Data la limitatezza dei dati disponibili, sono però necessari ulteriori studi al fine di confermare tale risultato.
Il ginkgo biloba oggi è noto per essere suggerito in caso di deficit di memoria, ma anche perché contiene antiossidanti (flavonoidi) che possono promuovere la salute e le funzioni dei vasi sanguigni e perché, similmente all'aspirina, previene la formazione di coaguli nelle cellule del sangue chiamate piastrine. È stato oggetto di diversi studi scientifici per valutare un suo presunto effetto nel prevenire i disturbi cardiovascolari. Una nuova ricerca, tuttavia, mette in dubbio le sue potenzialità nel prevenire infarto e ictus.

Nello specifico lo studio è stato condotto dai ricercatori dell'Università di Pittsburgh con la partecipazione di 3.000 adulti di entrambi i sessi e con un età media di oltre 75 anni. I volontari sono stati suddivisi in modo casuale e, sempre in modo casuale, gli sono stati somministrati 120 mg di ginkgo o un placebo, due volte al giorno.
Dai dati ricavati si è evidenziato che le probabilità di essere vittime di un attacco cardiaco o di un ictus erano praticamente identiche nei due gruppi.
Tuttavia, il gruppo che ha assunto il ginkgo ha mostrato un minor rischio di sviluppare la malattia arteriosa periferica, detta PAD, caratterizzata da un accumulo di placche che ostruiscono le arterie delle gambe riducendo il flusso sanguigno e che può provocare dolore e crampi nel camminare. Nel valutare i risultati, i ricercatori avvertono che è comunque troppo presto per raccomandare il ginkgo per prevenire la PAD, poiché i dati in possesso sono limitati. «Chiaramente non si può fare una raccomandazione nazionale sulla base di questi numeri, ma il dato è interessante. La malattia arteriosa periferica è un importante problema di sanità pubblica e le terapie di prevenzione non sono molto buone. La mia sensazione è che il ginkgo e la sua classe di agenti flavonoidi dovrebbe essere ulteriormente valutata per vedere se producono qualche vantaggio» ha dichiarato a proposito il ricercatore dottor Lewis Kuller.
 

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