A rilevarlo è lo studio di genomica GWAS, condotto dal Consorzio internazionale Charge, di cui fa parte l'Istituto di neurogenetica e neurofarmacologia del Consiglio nazionale delle ricerche (Inn-Cnr) con il progetto ProgeNia/Sardinia, pubblicato su 'Nature Genetics'. Alcune varianti del Dna sono infatti responsabili dell'aumento dell'intervallo Pr, il parametro che, durante l'elettrocardiogramma, misura la velocità della conduzione elettrica nel nodo atrio-ventricolare, fondamentale per la diagnosi precoce di aritmie importanti come la fibrillazione atriale. La dimostrazione arriva appunto dallo studio condotto dal consorzio internazionale 'Charge', che coinvolge 65 ricercatori di 48 centri di ricerca europei e americani e più di 28.000 volontari. All'interno di Charge opera anche il progetto ProgeNIA dell'Inn-Cnr, con l'analisi dell'intero genoma di circa 4.000 volontari sardi dell'Ogliastra. ''La ricerca - spiega Serena Sanna dell'Inn-Cnr - ha permesso di identificare alcune varianti del Dna comuni in nove geni che predispongono, coloro che ne sono portatori, a cambiamenti della conduzione atriale, con aumento dell'intervallo del Pr di circa 19 millisecondi''.
Società scientifiche ed esperti concordano sulla necessità di agire sull’organizzazione e il monitoraggio – anche attraverso i LEA - e sulla comunicazione per un paziente più consapevole
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