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Con la chirurgia si potrà debellare il diabete

Diabetologia Redazione DottNet | 14/09/2008 18:32

Si tratta d'inserire un bypass nell'intestino

L'ambizioso obiettivo scientifico è di liberare definitivamente i malati di diabete di tipo II dai farmaci per controllare la glicemia, grazie un intervento chirurgico sull'intestino. A questa meta, ancora lontana, lavora da anni un chirurgo italiano, Francesco Rubino, ricercatore all'università cattolica di Roma e responsabile della Gastrointestinal Metabolic Surgery del Cornell Medical College. Il chirurgo presiede a New York un Congresso internazione sulla chirurgia del diabete per fare il punto sugli ultimi studi clinici che hanno utilizzato queste tecniche dapprima applicate sui grandi obesi diabetici. ''Le implicazioni scientifiche ed economiche di queste tecniche innovative sarebbero enormi - spiega Rubino - perchè significherebbe risparmiare grandi somme di denaro dedicate ai farmaci per il controllo di una malattia che va considerata una epidemia moderna.

E sulla base dei primi dati scientifici che verranno presentati al convegno già dopo due anni dall'intervento chirurgico le compagnie assicurative hanno calcolato risparmi sui farmaci''. Le tecniche di chirurgia gastrointestinale fino a qui messe a punto (una delle quali porta il nome di Rubino) offrono speranze da consolidare ma sembrano essere incoraggianti per i pazienti malati di diabete di tipo II con gradi minori di obesità. L'operazione è simile al bypass gastrico ma rispetto a questo se ne differenzia perchè preserva completamente lo stomaco.
Consiste semplicemente nel bypass della prima porzione di intestino tenue, il duodeno. L'ipotesi da cui è partito Rubino è che i meccanismi intestinali, come ormoni e segnali neuroendocrini, stimolati dal passaggio del cibo nell'intestino, possano determinare alterazioni del metabolismo degli zuccheri. Il bypass di una parte dell'intestino, eliminando la stimolazione su questi fattori da parte del cibo che non passa più dalle parti escluse dal transito, ridurrebbe la genesi di questi segnali, rendendo migliore la sensibilità all'insulina e il metabolismo degli zuccheri, con miglioramento o guarigione del diabete. Al convegno di New York verrà presentato anche un intervento non invasivo che introduce un tubo nel duodeno per impedire il contatto diretto del cibo con questo tratto di intestino. Metodo che ha portato ad un miglioramento positivo su pazienti diabetici I risultati di questi studi prima sugli animali e poi sull'uomo sono preliminari ma incoraggianti. Ora bisognerà continuare a monitorare i pazienti operati nel lungo periodo e procedere a studi clinici controllati più ampi. Ma l'interesse dei sistemi sanitari nazionali è già molto alto soprattutto per l'impatto socio-economico che questa cura potrebbe avere per milioni di malati

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