Dopo la crociata anti-sale a New York, a Londra è il momento della 'guerra al burro'. Secondo un noto cardiochirurgo britannico è arrivato il momento di mettere al bando questo alimento dalle tavole d'Oltremanica, per salvare migliaia di persone dalle malattie cardiache.
A prendersela con il burro è Shyam Kolvekar, specialista dell'University College London Hospital, che spiega al 'Telegraph': "Sono sempre più preoccupato dalle abitudini alimentari della nazione. Ci sono pazienti con meno di 30 anni che hanno già bisogno di bypass cardiaci a causa di una dieta troppo ricca di grassi saturi".
Secondo uno studio nazionale ben 9 bambini su 10, ma anche l'88% degli uomini e l'83% delle donne consumano troppi grassi saturi, superando di un quinto ogni giorno il quantitativo consigliato. Basterebbe ridurre il consumo di grassi saturi, a partire dal burro, in linea con le raccomandazioni governative, per prevenire almeno 3.500 morti ogni anno. Secondo Kolvekar, il nemico è ben riconoscibile: è bianco, tenero, si spalma sul pane e si insinua facilmente da anni sulla tavola dei cittadini britannici, fin dalla prima colazione.
Società scientifiche ed esperti concordano sulla necessità di agire sull’organizzazione e il monitoraggio – anche attraverso i LEA - e sulla comunicazione per un paziente più consapevole
Per colmare questo vuoto, è stato realizzato il Manifesto: “Rischio cardiovascolare residuo: analisi del contesto e delle opzioni terapeutiche, tra innovative strategie di prevenzione e sostenibilità di sistema”
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Il documento ha affrontato il tema dell’aderenza terapeutica nei suoi diversi aspetti, sia a livello mondiale che italiano
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