Mamme quarantenni hanno il 50% di rischio in più di avere un figlio autistico. Ad affermarlo e stata una recente analisi dell’Università della California, pubblicato sul Daily mail, che ha indagato come l'età di ogni genitore, separatamente o congiuntamente, sia collegato al rischio di autismo.
I ricercatori hanno rilevato che l’età della madre e strettamente connesso al rischio di autismo: per una donna di 40 anni il pericolo di avere un bambino affetto dalla patologia e il 50% più alta rispetto ad una donna tra i 20 e 30 anni. L'università americana ha infatti sottolineato che tale probabilità aumenta del 18% per ogni aumento di cinque anni dell'età della madre. Per quanto riguarda il padre invece i dati sono più rassicuranti: l'età del genitore maschile non gioca un ruolo altrettanto rilevante. Contribuisce ad un aumento del rischio solo nel caso che il padre sia più vecchio e la madre abbia meno di 30 anni. Negli ultimi anni le statistiche hanno dimostrato che c'è stato un aumento vertiginoso di bambini affetti da autismo.
Il Polygenic Risk Score come nuovo strumento per la diagnosi precoce di una condizione che affligge fino al 18% delle donne
La vitamina D influisce sulla qualità degli ovociti, l’aumento della melanina regolarizza il ciclo mestruale, i ritmi più rilassati migliorano l’intimità
Con 'Ascot' per il ringiovanimento ovarico il 7% di successi
Lo studio IVI approfondisce la tecnica ASCOT per il ringiovamento ovarico, con una versione in 4 fasi che costituisce il trampolino per progettare trattamenti più efficaci e personalizzati per le pazienti con riserve ovariche compromesse
Il Polygenic Risk Score come nuovo strumento per la diagnosi precoce di una condizione che affligge fino al 18% delle donne
La vitamina D influisce sulla qualità degli ovociti, l’aumento della melanina regolarizza il ciclo mestruale, i ritmi più rilassati migliorano l’intimità
Con 'Ascot' per il ringiovanimento ovarico il 7% di successi
Lo studio IVI approfondisce la tecnica ASCOT per il ringiovamento ovarico, con una versione in 4 fasi che costituisce il trampolino per progettare trattamenti più efficaci e personalizzati per le pazienti con riserve ovariche compromesse
Commenti