Informare le donne su rischi e vantaggi del parto con taglio cesareo per arrivare ad una scelta consapevole, fornendo supporto e strumenti anche per vincere l'eventuale paura del parto naturale e migliorando la comunicazione tra le donne e gli operatori sanitari sulle modalità di parto.
E' l'obiettivo delle 'Linee guida sul taglio cesareo - Una celta appropriata e consapevole', messe a punto dall'Istituto superiore di sanità (Iss) e indirizzate a medici e donne (l'opuscolo è scaricabile dal sito dell'Iss). Questo a fronte dell'allarmante aumento dei cesarei, spesso senza una indicazione clinica, registrato in Italia negli ultimi anni. L'iniziativa parte dalla considerazione di un dato preoccupante: Nel nostro Paese il ricorso al cesareo è in continuo aumento e si è passati dall'11% del 1980 al 38% del 2008, ben al di sopra dei valori riscontrati negli altri Paesi europei. Si registra, inoltre, una spiccata variabilità su base interregionale, con percentuali tendenzialmente più basse nell'Italia settentrionale e più alte nel Sud, probabile indizio, afferma l'Iss, di ''comportamenti clinico-assistenziali non appropriati''. Le Linee guida, spiega l'Iss, rappresentano ''raccomandazioni di comportamento che possono essere utilizzate come strumento per medici e amministratori sanitari per migliorare la qualità dell'assistenza e razionalizzare l'utilizzo delle risorse''. Fondamentale è la raccomandazione di fornire tutte le informazioni alla donna, con la precisazione che la richiesta di cesareo da parte della futura mamma, senza indicazioni cliniche, non e' sufficiente. Queste le principali raccomandazioni:
- TAGLIO CESAREO (TC) SU RICHIESTA MATERNA: ''La richiesta materna, in assenza di motivazioni cliniche, non rappresenta un'indicazione al TC.
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