Fare il punto sugli sviluppi attuali dell'indagine scientifica su una tematica di ampio interesse come l'alimentazione umana nelle sue diverse interazioni con il mondo esterno. Questo l'obiettivo di un convegno su immunità e nutrizione ospitato oggi nella Clinica pediatrica della Fondazione Irccs del Policlinico San Matteo di Pavia. Questo settore di ricerca, su cui si esplica l'attività del Centro interuniversitario dell'Università di Pavia e di Bologna che promuove il convegno, è di estremo interesse sia per le conoscenze e le conseguenze per la pratica della nutrizione sia per le considerazioni quasi filosofiche cui porta un'analisi attenta degli elementi in gioco.
L'alimentazione - si legge in una nota del Policlinico lombardo - può essere considerata una forma molto particolare di comunicazione tra l'individuo ('self') e l'ambiente ('non self') per mezzo della quale le molecole del 'non self' vengono assimilate al 'self': i lipidi, i glicidi e le proteine del mondo animale e vegetale, assunti come alimenti, vengono digeriti, assorbiti e metabolizzati, cioè trasformati nei lipidi, nei glicidi e nelle proteine del 'self'. Ai fini della sopravvivenza, dunque, è estremamente importante che l'individuo tenga separato questo 'self' dal 'non self' con cui viene continuamente a contatto ed è questa la funzione discriminativa che, proprio in termini di introduzione di alimenti, conduce alla
La correlazione emerge per la prima volta da uno studio condotto presso l'Università della California, a Riverside, e pubblicato sul Journal of Clinical Investigation Insight
I ricercatori del Labanof dell’Università Statale di Milano hanno esaminato due scheletri di donne e dei loro feti, con deformità attribuibili all'osteomalacia, una patologia legata alla fragilità ossea e associata alla carenza di vitamina D
Lo rivela uno studio effettuato su 1771 studenti di 48 scuole elementari pubbliche di Madrid
La pratica potrebbe salvare 820.000 vite l'anno
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