Un gruppo di ricercatori della Mayo Clinic, in collaborazione con altre università americane, ha scoperto come i muscoli possono risparmiare o spendere la loro «moneta energetica», l’ATP, e di conseguenza favorire l’accumulo di peso o, viceversa, la perdita dei chili di troppo. I ricercatori hanno scoperto che a controllare il risparmio energetico sono delle strutture cellulari chiamate «canali del potassio sensibili all’ATP», in sigla KATP. Questo meccanismo si è selezionato nel corso dell’evoluzione per permettere agli organismi viventi, uomo compreso, di sopravvivere alla scarsità di cibo, ma in una società, come quella attuale, dove il cibo non manca, ma anzi è sovrabbondante e la gente è sempre più sedentaria, i «canali risparmiatori» finiscono per favorire l’obesità. Ecco allora che bloccare i KATP significa favorire un maggiore consumo di calorie.
Il meccanismo brucia-grassi scoperto dagli americani, dunque, apre la strada a un nuovo tipo di terapia farmacologica contro l’obesità, diversa da quelle attualmente utilizzate. I farmaci oggi disponibili, infatti, agiscono fondamentalmente attraverso due meccanismi: l’inibizione dell’assorbimento dei grassi da parte dell’intestino o la riduzione del senso di fame attraverso un’azione sui centri del cervello. Adesso una possibile terza strada che per ora è stata verificata su animali da esperimento: topi geneticamente modificati, in cui erano stati inattivati i «canali risparmiatori» delle cellule, in particolare di quelle muscolari, rimanevano magri rispetto ai coetanei normali e consumavano più zuccheri e grassi.
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