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Studio danese, elevati livelli antimonio nei succhi di frutta venduti in UE

Nutrizione | 24/03/2010 10:52

Livelli di antimonio molto al di sopra dei limiti previsti dall'Unione europea per l'acqua potabile rilevati in 16 tipi di succhi di frutta e spremute commercializzati nel Vecchio Continente (Danimarca, Scozia e Grecia). Sotto la lente dei ricercatori c'è una sostanza collegata al rischio cancro che, secondo il team che ha condotto lo studio, supera in alcuni casi anche di due volte e mezzo il limite ritenuto sicuro dall'Ue per l'acqua potabile. Stando alla ricerca, pubblicata sul 'Journal of Environmental Monitoring' da scienziati dell'Università di Copenhagen (Danimarca), la sostanza 'nel mirino' sarebbe passata nel succo dalle bottiglie di plastica e cartoni. Risultati definiti 'preoccupanti' dagli stessi ricercatori, che sottolineano l'importanza di indagare più a fondo sul fenomeno. Secondo precedenti studi, ricorda il quotidiano britannico 'Daily Mail', l'antimonio è stato collegato al rischio di tumori e problemi cardiaci e polmonari. Il team ha aggiunto che la sostanza è stata scoperta in 16 tipi di succhi ai frutti rossi (con fragola, more e frutti di bosco) e bevande alla frutta.

Secondo Claus Hansen del Dipartimento di farmacologia dell'ateneo, che ha partecipato alla ricerca, l'acido citrico presente nei succhi potrebbe aver accelerato il processo di 'passaggio' della sostanza dai contenitori alle bibite. "Le concentrazioni rilevate nei prodotti testati superavano i limiti per l'acqua potabile, ma non esiste una legislazione relativa agli alimenti", precisa Hansen. "In ogni caso occorrerebbero ulteriori studi per stabilire quali siano i limiti sicuri per i succhi di frutta", il cui consumo giornaliero è inferiore a quello dell'acqua potabile. Un'esigenza, quella di
approfondire la ricerca, rilanciata anche dalla Royal Society of Chemistry britannica. "Si tratta di prodotti bevuti dai bambini", commentano gli esperti, sottolineando l'importanza di ulteriori indagini.
Fonte: Adnkronos
 

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