Debutterà in questi giorni l'Alleanza contro il tumore ovarico (Acto, www.actoonlus.it) nata su iniziativa di un gruppo di pazienti e medici dell'Istituto europeo di oncologia (Ieo) di Milano. Le donne che hanno avuto un cancro dell'ovaio fanno 'lobby' e presenteranno la loro associazione lunedì, durante un convegno su tumori femminili e qualità della vita in programma all'Irccs diretto da Umberto Veronesi, in collegamento con il Policlinico Gemelli di Roma e l'Istituto tumori Pascale di Napoli. "Finalmente anche in Italia esiste da oggi un gruppo organizzato di donne decise a diffondere la consapevolezza sul tumore dell'ovaio, una malattia ancora troppo poco conosciuta", sottolinea Flavia Bideri, tra le fondatrici dell'associazione. "Proprio perché se ne parla poco - spiega - questo tumore giunge spesso inaspettato e viene diagnosticato in ritardo. Con la nostra associazione, sull'esempio di quanto già successo negli Stati Uniti dove il gruppo di pressione per la sensibilizzazione sul tumore dell'ovaio è molto forte, vogliamo innanzitutto migliorare la tempistica della diagnosi di questa malattia perché sia più guaribile".
Perché "come per il tumore al seno o per il tumore del collo dell'utero - precisa Bideri -l'informazione e la consapevolezza da parte di noi donne dell'esistenza del problema rappresentano il primo passo per affrontare la battaglia contro la malattia". Le nuove cure e i modi per vivere meglio la malattia saranno i temi al centro del convegno 'L'immagine ritrovata: la centralità della qualità di vita nella paziente oncologica', dedicato a tutte le donne con un tumore femminile e a oncologi, ginecologi e medici di famiglia. Durante la mattinata - riferisce una nota dell'Istituto di via Ripamonti - si parlerà degli effetti delle terapie sulla qualità della vita delle pazienti con tumore del seno e dell'ovaio; delle tecniche per salvare la fertilità e di gravidanza; della riabilitazione e della chirurgia ricostruttiva.
Il Polygenic Risk Score come nuovo strumento per la diagnosi precoce di una condizione che affligge fino al 18% delle donne
La vitamina D influisce sulla qualità degli ovociti, l’aumento della melanina regolarizza il ciclo mestruale, i ritmi più rilassati migliorano l’intimità
Con 'Ascot' per il ringiovanimento ovarico il 7% di successi
Lo studio IVI approfondisce la tecnica ASCOT per il ringiovamento ovarico, con una versione in 4 fasi che costituisce il trampolino per progettare trattamenti più efficaci e personalizzati per le pazienti con riserve ovariche compromesse
Il Polygenic Risk Score come nuovo strumento per la diagnosi precoce di una condizione che affligge fino al 18% delle donne
La vitamina D influisce sulla qualità degli ovociti, l’aumento della melanina regolarizza il ciclo mestruale, i ritmi più rilassati migliorano l’intimità
Con 'Ascot' per il ringiovanimento ovarico il 7% di successi
Lo studio IVI approfondisce la tecnica ASCOT per il ringiovamento ovarico, con una versione in 4 fasi che costituisce il trampolino per progettare trattamenti più efficaci e personalizzati per le pazienti con riserve ovariche compromesse
Commenti