Il carcinoma ovarico epiteliale è il cancro ginecologico più letale e anche uno dei più scarsamente compresi. Problemi di salute concomitanti, che colpiscono le donne con sempre maggiore frequenza, sono l'obesità e il diabete, che sono associati con disglicemia e ad aumentati livelli ematici di glucosio. L'effetto Warburg descrive la rapida capacità di crescita delle cellule tumorali preferenzialmente per metabolizzare il glucosio tramite la glicolisi anaerobica, piuttosto che con la fosforilazione ossidativa. Recenti studi epidemiologici hanno indicato un ruolo dell’iperglicemia nella patogenesi di una serie di tumori. Se iperglicemia contribuisce alla crescita e alla progressione tumorale, allora è intuitivo che un farmaco ipoglicemizzante può anche avere un importante ruolo antitumorale.
Relazioni preliminari suggeriscono che questi farmaci non solo riducono i livelli di glucosio plasmatico a disposizione, ma svolgono anche degli effetti diretti sulla vitalità delle cellule del cancro mediante una modifica dei percorsi energetici a livello molecolare. Una review effettuata presso il Dipartimento di Scienze Biomediche dell’Università di Guelph, ha analizzato l'effetto che iperglicemia può avere sul carcinoma ovarico epiteliale e il potenziale di un farmaco ipoglicemizzante come appendice terapeutico. Per informazioni a riguardo clicchi qui
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