Anche quest'annol'Unione italiana lotta alla distrofia muscolare (Uildm) promuove la propria Giornata nazionale, 'colorando' 500 piazze italiane per difendere i diritti delle persone colpite da questa malattia neurodegenerativa.
Da marzo, da un estremo all'altro dello Stivale, arrivano le Farfalle della solidarietà: farfalline di peluche ripiene di ovetti di cioccolato che verranno distribuite dai volontari Uildm, a fronte di un contributo minimo di 5 euro, insieme a materiale informativo sull'Associazione, sulle distrofie e le altre malattie neuromuscolari.
'Una città possibile' è il progetto a cui è dedicata l'iniziativa, contro tutte le barriere, architettoniche e culturali. Con esso l'Associazione punta a garantire la mobilità delle persone con disabilità colpite da distrofie o altre malattie neuromuscolari e l'assistenza alle famiglie, in particolare nelle città che ospitano le 76 Sezioni provinciali Uildm.
"Questo progetto - spiega Marco Rasconi, presidente della sezione Uildm di Milano, una delle tante dove sono stati investiti i fondi raccolti dalla campagna 2009 - ci ha permesso di incrementare i servizi di trasporto per i nostri soci, aiutandoci a coinvolgerli in maniera più attiva in tutte le nostre iniziative e a sviluppare servizi nuovi e utili, dall'accompagnamento a visite o sedute di fisioterapia ad attività legate al tempo libero e allo sport". Per riuscire a mettere a disposizione i mezzi di trasporto attrezzati (furgoni) e le persone specificamente e altamente formate (volontari) necessari alla realizzazione del progetto in oltre 70 città, servono però il sostegno e il contributo di tutti i cittadini, ricorda in una nota la Uildm.
Una scoperta fatta da un gruppo di ricercatori dell'Istituto ortopedico Rizzoli di Bologna potrebbe contribuire a combattere il tumore delle ossa.
Scoperti nuovi fattori di rischio: il colesterolo "cattivo" nella mezza età e la perdita della vista non trattata in età avanzata
Perdita di autonomia, stigma sociale e peso economico i principali timori
Il lavoro, che accoglie le prime evidenze dello studio Nemesis è stato pubblicato su Nature Communications e illustra la generazione e i meccanismi neuronali delle alterazioni, suggerendo nuove vie di riabilitazione
All’A.O.U. Luigi Vanvitelli una nuova tecnologia cambierà la vita di migliaia di pazienti
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