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Trapianti: studio Cnr, donare cuore possibile anche oltre limite di 55 anni

Cardiologia Adelaide Terracciano | 26/03/2010 11:50

Sono oltre 700 i pazienti che ogni anno in Italia avrebbero bisogno di un cuore nuovo, mentre le donazioni per i trapianti - ancora l'unica soluzione possibile per gravi patologie cardiache - raggiungono a malapena la metà. Un problema legato alla carenza dei donatori resa ancor più pesante dall'età limite, fissata a 55 anni. Una limitazione che però può essere superata, rendendo disponibili più organi. E' quanto indica una ricerca dell'Istituto di fisiologia clinica del Consiglio nazionale delle ricerche di Pisa (Ifc-Cnr), pubblicata sul Journal of Heart and Lung Transplantation, che propone come valutare se l'organo è adatto al trapianto quando il donatore ha superato l'età limite.
I pazienti in lista d'attesa per un cuore nuovo (che aspettano in media 2-3 anni) "hanno una qualità di vita difficile e una mortalità di quasi il 9% all'anno", spiega Tonino Bombardini, ricercatore associato dell'Ifc-Cnr. Ma "se ogni anno - continua - si
utilizzasse anche solo un sesto dei 670 donatori di cuore ultra cinquantacinquenni, i trapianti in Italia aumenterebbero di 100 l'anno".

Ed è da questa constatazione che è partita, circa cinque anni fa, un'indagine congiunta con il Centro trapianti cuore-polmone del 'Sant'Orsola' di Bologna, "per quantificare la 'bontà' funzionale dei cuori dei cosiddetti donatori 'marginali'". Il gruppo utilizza come test diagnostico un 'eco-stress farmacologico'.
"Si infonde - spiegano Bombardini e Giorgio Arpesella, del Sant'Orsola - sotto controllo ecocardiografico continuo il dipiridamolo, un farmaco vasodilatatore già in uso da 25 anni per la diagnosi non invasiva di malattia coronarica. Il cuore è infatti un organo erettile, la cui funzione aumenta con l'aumentare del flusso, ma questo solo se le coronarie sono sane e il miocardio è normale. Se il cuore sotto stress obbedisce a tale corrispondenza, allora è adatto per la donazione. Altrimenti, se nonostante la vasodilatazione coronarica la funzione peggiora, viene scartato. Il test, eseguito dopo la dichiarazione di morte cerebrale del donatore, dura 6 minuti e rispetta gli altri organi da trapiantare". Per uniformare e ottimizzare i risultati a livello nazionale, il 'Core Eco Lab' dell'Ifc-Cnr di Pisa certifica i cardiologi idonei ad effettuare l'indagine nei centri abilitati, mentre un portale web, htpp//adonhers.

ifc.cnr.it, consente di inserire le risposte eco-stress dei possibili donatori. "Il progetto 'Donazione di cuore marginale' ha visto il coinvolgimento dell'Associazione interregionale trapianti e l'Organizzazione toscana trapianti", aggiunge Eugenio Picano, direttore dell'Ifc-Cnr di Pisa. Attualmente attivo in nove centri in Emilia Romagna e Toscana (Cesena, Bologna, Baggiovara e Parma,Pisa, Firenze, Lucca, Empoli e Siena), è pronto per essere esteso a tutte le regioni italiane. Secondo dati Cnt (Centro nazionale trapianti), nel 2006 solo il 45% dei 1.234 donatori di cuore potenziali in Italia aveva un'età inferiore ai 55 anni. E inoltre 169 dei 345 trapianti venivano eseguiti in riceventi ultra-55enni. Anche negli Stati Uniti, dove ogni anno si effettuano più di 2.000 trapianti di cuore, solo il 7% dei donatori ha una età superiore ai 50 anni, nonostante la mortalità annua dei cardiopatici in lista d'attesa sia superiore al 10%.

Fonte: Adnkronos
 

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