Un capo d'abbigliamento su 10 non rispetta i requisiti europei di sicurezza. A lanciare l'allarme è la Commissione Ue che ha pubblicato i risultati dei controlli fatti dalle autorità di vigilanza di 11 Stati membri dell'Unione europea su 16.000 capi d'abbigliamento tra l'agosto del 2008 e il febbraio del 2010. Secondo il rapporto, i meno sicuri risultano essere i vestiti per i bimbi: corde e lacci, soprattutto quelli presenti nella zona del collo, possono rimanere impigliati nelle biciclette o nelle porte e possono addirittura strangolare i bambini più piccoli.
Proprio per evitare che si possano verificare simili situazioni, per quanto riguarda l'abbigliamento dei bambini l'Uni (Ente nazionale italiano di normazione) ha recentemente pubblicato una norma, la Uni en 14682, che si occupa proprio di questo particolare aspetto di sicurezza dei capi di vestiario. La norma fissa i requisiti riguardanti i cordoncini e i lacci passanti che si trovano su questi prodotti, ai quali vengono imputati numerosi incidenti (a volte fatali) dovuti al possibile rischio di strangolamento o di intrappolamento. La norma prevede requisiti diversi per le due fasce d'età bambini piccoli (dalla nascita ai 7 anni) e bambini e giovani (dai 7 ai 14 anni), e in ogni caso si applica a tutti i capi di abbigliamento che possono essere indossati da ragazzi fino all'altezza di 182 centimetri e da ragazze fino a 176 cm.
Qualche esempio: per i bambini da 0 a 7 anni (fino a 134 cm di altezza) non si possono utilizzare laccetti, corde funzionali o corde decorative nei cappucci e nella zona del collo, mentre per i bambini da 7 a 14 anni sono ammessi solo laccetti di forma circolare (ad anello, senza estremità libere) con particolari seguenti caratteristiche. La norma Uni en 14682 è stata citata nella Gazzetta Ufficiale europea ai sensi della direttiva sulla sicurezza generale dei prodotti (2001/95/Ec), recepita in Italia dal codice del consumo Dl 6 settembre 2005, n. 206. Altro elemento da valutare all'acquisto, è rischio che il prodotto possa essere infiammabile e a questo proposito l'Uni ha pubblicato la norma Uni en 14878:2008.
Fonte: Adnkronos
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