Plastica nemica delle donne. C'è infatti una componente di materiali plastici di uso comune, il Bisfenolo A, tra le cause scatenanti dell'endometriosi, una malattia che colpisce 3 milioni di italiane e in due casi su cinque porta all'infertilità. Il bisfenolo A e sostanze simili (la 'famiglia' degli interferenti endocrini), se somministrati nel primo periodo di gravidanza, infatti, provocano la malattia. E' la scoperta tutta italiana, realizzata da un gruppo di scienziati di diversi atenei guidati da Pietro Giulio Signorile, presidente della Fondazione italiana endometriosi (Fie), e presentata questa mattina a Roma nel corso del congresso internazionale ''Interferenti endocrini: endometriosi e infertilita'''. "La scoperta consiste - spiega Signorile - nell'aver riprodotto l'endometriosi nel modello animale, somministrando ad un gruppo di topi femmine un interferente endocrino (Bisfenolo A). Nella prole natada queste madri si è riscontrato, nel 30% dei casi, la presenza di endometriosi nel tessuto adiposo periuterino (ovvero al di fuori dell'utero), mentre nel gruppo di controllo non trattato con Bisfenolo A è stato riscontrato un solo caso di endometriosi nella prole femminile (5%). Questo studio ha dimostrato per la prima volta al mondo la presenza dell'endometriosi nei topi e che gli interferenti endocrini agiscono come fattore epigenetico".
Il ministero per le Pari opportunità, insieme alla Fondazione, all'Inps e all'Inail, ha detto il ministro Mara Carfagna nel suo messaggio inviato al congresso, "è in prima linea nella lotta all'endometriosi che in Italia colpisce un numero veramente elevato di donne, il 30% di quelle in età fertile. L'obiettivo è quello di non abbassare mai la guardia su una patologia che è ancora sottovalutata, è causa di infertilità per le donne che ne soffrono ed è anche parzialmente invalidante con conseguenti riflessi negativi nella vita privata, sociale e lavorativa.
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