I malati di linfoma sono più vulnerabili alla trombosi. Lo rivela uno studio condotto dai
Laboratori di ricerca dell'Università Cattolica di Campobasso, in collaborazione con l'Academia Nacional de Medicina di Buenos Aires (Argentina), pubblicato su 'Blood'. Questi pazienti non devono infatti combattere solo contro le cellule maligne, ma anche contro complicazioni capaci di mettere a rischio la loro vita. Una di queste è, appunto, la trombosi.
"Per molti anni - ricorda l'ateneo molisano in una nota - il rapporto tra tumori e coagulazione del sangue è stato studiato secondo lo schema: i tumori solidi tendono a favorire la formazione di trombi, mentre quelli del sangue (leucemie o linfomi) agiscono sul lato opposto, favorendo le emorragie. Ma diversi studi recenti hanno mostrato come anche nei linfomi il fenomeno della trombosi sia molto importante".
Il team italo-argentino ha analizzato i dati di 18 studi pubblicati da vari gruppi di ricerca internazionali, valutando così in modo preciso il rapporto tra linfomi e complicanze trombotiche in oltre 18.000 pazienti. Ebbene, complicanze di tipo trombotico si sono
verificate nel 6,4% dei pazienti. E' proprio su di essi che i ricercatori si sono concentrati per evidenziare i vari fattori in gioco nel determinare il rischio di questa complicanza. Ebbene, secondo lo studio è discriminante il tipo di linfoma.
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