Durante uno studio effettuato presso il del Dipartimento di Cardiologia dell’Università di Oslo è stata esaminata l’utilità di NT-proBNP (peptide natriuretico di tipo pro-B amino-terminale), un marcatore di disfunzione cardiaca e prognosi, nell’identificare la gravità dell’insufficienza cardiaca alla quale le statine non sono più efficaci.
Le statine riducono la morbidità e la mortalità cardiovascolare in molti pazienti con cardiopatia ischemica, ma non, in generale, in quelli con scompenso cardiaco. Nello studio i pazienti con insufficienza cardiaca, ridotta frazione ventricolare sinistra e malattia cardiaca di natura ischemica, sono stati assegnati in modo casuale a ricevere 10 mg/die di rosuvastatina oppure placebo. L’endpoint primario composito comprendeva la mortalità cardiovascolare, l’infarto miocardico non-fatale, o l’ictus.
Tra i 5.011 pazienti arruolati, l’NT-proBNP è stata misurata nel 73% ( n=3.664 ) dei casi. Il terzile medio ha compreso valori tra 103 pmol/l ( 868 pg/ml ) e 277 pmol/l ( 2348 pg/ml ). Il log di NT-proBNP è risultato il più forte predittore ( per unità log ) di qualsiasi outcome valutato: più forte per la mortalità da peggioramento dello scompenso cardiaco, più debole per la morte improvvisa ( HR=1.69 ) e ancora più debole per gli eventi aterosclerotici ( HR=1.24 ).
I pazienti nel più basso terzile di NT-proBNP presentavano la migliore prognosi e, se assegnati alla rosuvastaina piuttosto che al placebo, presentavano una maggiore riduzione nell’endpoint primario ( HR=0.
Società scientifiche ed esperti concordano sulla necessità di agire sull’organizzazione e il monitoraggio – anche attraverso i LEA - e sulla comunicazione per un paziente più consapevole
Per colmare questo vuoto, è stato realizzato il Manifesto: “Rischio cardiovascolare residuo: analisi del contesto e delle opzioni terapeutiche, tra innovative strategie di prevenzione e sostenibilità di sistema”
Abbott annuncia la disponibilità in Italia di AVEIR™ DR, il primo sistema di pacemaker bicamerale senza fili al mondo per trattare le persone con un ritmo cardiaco anomalo o più lento del normale. Eseguiti già i primi impianti in Italia
Il documento ha affrontato il tema dell’aderenza terapeutica nei suoi diversi aspetti, sia a livello mondiale che italiano
Società scientifiche ed esperti concordano sulla necessità di agire sull’organizzazione e il monitoraggio – anche attraverso i LEA - e sulla comunicazione per un paziente più consapevole
Per colmare questo vuoto, è stato realizzato il Manifesto: “Rischio cardiovascolare residuo: analisi del contesto e delle opzioni terapeutiche, tra innovative strategie di prevenzione e sostenibilità di sistema”
Abbott annuncia la disponibilità in Italia di AVEIR™ DR, il primo sistema di pacemaker bicamerale senza fili al mondo per trattare le persone con un ritmo cardiaco anomalo o più lento del normale. Eseguiti già i primi impianti in Italia
Il documento ha affrontato il tema dell’aderenza terapeutica nei suoi diversi aspetti, sia a livello mondiale che italiano
Commenti